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6h Fuji: il grande ritorno nel WEC 2022

Il Fuji Speedway nel 2022 riaccoglie il FIA WEC dopo una lunga lontananza, con la classica 6h che costituisce il penultimo appuntamento della stagione. Sulla pista di casa la Toyota fa il bello e cattivo tempo, anche se l’Alpine ha ancora una piccola chance di soffiarle il titolo, che si deciderà in Bahrain tra un mese e mezzo. Ferrari e Aston Martin sono protagoniste nelle due classi GTE Pro e Am.

6h Fuji 2022: cosa succede in gara?

La 6 ore di quest’anno è insolita, per due ragioni. La prima è che si corre con il bel tempo, cosa che non capita spesso da quelle parti. La seconda è l’assenza di Safety Car o Full Course Yellow, che rendono gli eventi abbastanza lineari. Il risultato è che nella classe Hypercar la Toyota comanda dall’inizio alla fine. In pole position scatta la numero 7 di Conway/Kobayashi/López, che dopo un’ora lascia il comando alla numero 8 di Buemi/Hartley/Hirakawa, la quale si aggiudicherà la gara. L’Alpine Signatech di Negrão/Lapierre/Vaxivière non può far nulla per contrastare le GR010, e lo stesso si può dire delle Peugeot 9X8. La casa del Leone lascia il Giappone con le ossa rotte, con un ritmo di gara lontanissimo dalla vetta e problemi tecnici inaspettati. La 93 di Di Resta/Jensen/Vergne accusa una perdita di olio, ma alla fine chiude davanti alla 94 di Duval/Menezes/Rossiter. In LMP2, WRT domina la scena con Frijns/Gelael/Vanthoor, precedendo di venti secondi la vettura polesitter di Jota Sport, guidata da Da Costa/Stevens/Gonzalez. Robert Kubica conquista la settima posizione con la vettura di Prema. AF Corse, con l’equipaggio Perrodo/Nielsen/Rovera, si aggiudica la categoria Pro/Am.

Ferrari ed Aston al top in GTE

Il Balance of Performance influisce pesantemente sui risultato della classe GTE Pro. Se a Monza Corvette ha dominato, per il Fuji la C8R di Milner/Tandy guadagna troppo peso e vede il podio con il telescopio spaziale Hubble. Il BoP avvantaggia le Ferrari di AF Corse, che fanno doppietta con Pier Guidi/Calado e Molina/Fuoco. Le due 488 concludono in parata ma non c’è vera lotta. La Porsche sta nel mezzo, anch’essa penalizzata dai pesi di compensazione. Christensen/Estre conquistano il gradino più basso del podio con la 92, mente la 93 di Bruni/Lietz ne combina di tutti i colori, tra un drive through per eccesso di track limits ed una penalità di 5 minuti per aver mandato per prati una Porsche GTE Am. A proposito di GTE Am, Aston Martin e TF Sport realizzano un vero miracolo sportivo. La Vantage originale è andata distrutta a Monza, così la scuderia inglese riutilizza un telaio di quelli destinati alla ELMS. la vettura “rappezzata” risulta comunque competitiva, tanto da consentire a Keating/Sørensen/Chaves di comandare dall’inizio alla fine. Le ragazze di Iron Dames si guadagnano la piazza d’onore. Anche se, a differenza di Monza, Frey/Gatting/Bovy sono impotenti contro l’Aston. Un’altra Vantage, quella dei padroni di casa di D’Station, si prende il gradino più basso del podio. L’esperienza nel Super GT paga, consentendo a Fujii/Hoshino/Fagg di essere veloci, nonostante un drive through per troppi track limits. La migliore Porsche è quella del Project 1, sesta con Cairoli/Pedersen/Leutwiler.


FIA WEC 2022: una domenica da leoni a Monza

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