In Argentina, penultimo round del mondiale SBK, Scott Redding vince gara 2 e vendica la disfatta di gara 1. Il pilota della Ducati piega Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea in un bel duello, per poi seminarli e trionfare per distacco. Rea, a sua volta, vince la sua guerra personale contro Toprak, precedendolo in seconda posizione. Ora il distacco tra i due, quando mancano tre gare alla conclusione, è di 30 punti. L’Italia piazza tre alfieri tra la quarta e la sesta posizione, con l’indipendente Axel Bassani a precedere l’ufficiale Michael Ruben Rinaldi. L’altro ufficiale, Andrea Locatelli, è settimo dietro alla BMW di Michael Van Den Mark. Garrett Gerloff, Chaz Davies ed Alvaro Bautista chiudono la top ten.
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Al via Razgatlioglu sfrutta bene la pole conquistata nella Superpole Race, ma non ha più la supremazia vista ieri. Rea e Redding tengono il suo ritmo, e non sprecano occasione per infilare il turco. Il risultato è un duello rusticano che dura ben nove giri. Alla festa s’imbuca Axel Bassani, il quale sfrutta il motore della sua Ducati Motocorsa per superare Rea, al terzo giro. La gioia dura poco, ma la prestazione del veneto è comunque di rilievo. Al nono giro, Redding infila “Razga” alla staccata di curva 9, e comincia ad allontanarsi dal gruppo. Le posizioni si consolidano, con la sola coppia dei pretendenti al titolo che continuano a duellare. Rea infila un Toprak in crisi con il posteriore al 15esimo giro, e prova a distanziarlo. Il turco prova a rimanere attaccato, ma non c’è verso. Verso il finale si accontenta della terza posizione, ricordandosi che c’è un mondiale in ballo.
Rinaldi, dopo aver passato Locatelli e Van Den Mark, ingaggia un duello a distanza con Bassani, che però risponde e lo tiene a circa un secondo di distanza. Il “Loka”, seminato da Van Den Mark, tiene a bada un Gerloff che di tanto in tanto spara dei giri veloci, senza mai avvicinarsi realmente. Samuele Cavalieri non conferma i buoni progressi visti nella Superpole Race, e termina 18esimo. Da segnalare la 15esima piazza dell’idolo di casa, Leandro Mercado. L’argentino di Cordoba saluta il pubblico di casa portando nella cascina di Midori Moriwaki un punticino che fa morale.
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