Con la Championship Race, la NASCAR incorona il campione Cup 2022. L’onore spetta a Joey Logano, dominatore della gara di Phoenix con ben 187 giri in testa sui 312 complessivi. Ross Chastain conclude al terzo posto, ottenendo la piazza d’onore nella Championship 4. Christopher Bell conclude 18esimo, Chase Elliott è addirittura 28esimo. Logano, 32 anni, è al secondo titolo in carriera dopo il primo del 2018, e porta a quota tre i successi del Team Penske nella massima categoria stock car. Parlando della gara in sé, la top ten è composta da: Logano, Ryan Blaney, Chastain, Chase Briscoe, Kevin Harvick, William Byron, Kyle Busch, Denny Hamlin, Kyle Larson e Bell. I cambi di leader sono 11, le caution sei.
NASCAR 2022: cosa succede nella Championship Race?
La gara più attesa dell’anno comincia con una notizia tragica. Coy Gibbs, figlio di Joe Gibbs e co proprietario del team omonimo, è scomparso all’età di 49 anni. Ty Gibbs, figlio di Coy, rinuncia alla gara all’ultimo momento, venendo sostituito da Daniel Hemric. Logano, dal canto suo, mette una primissima ipoteca sul titolo, firmando la pole position al sabato e dominando una Stage 1 priva d’interruzioni. L’unica “minaccia” viene da Ryan Blaney, suo compagno di squadra e fuori dai Playoff. Bell e Chastain partono dalle retrovie, e sfruttano i primi 60 giri di una lunga corsa per rimontare fino a ridosso della top ten. Un’obiettivo centrato al restart della Stage 2, grazie alle soste ai box. Al giro 86 arriva il primo episodio della gara: si tratta del contatto tra Landon Cassill e Ricky Stenhouse Jr. Tutti i piloti rientrano al pit per rientrare nella fuel window, stimata in circa 96 tornate. Ma sono tirati: Elliott, per prudenza, rientra di nuovo a 20 giri dalla fine, montando gomme nuove ma rinunciando alla top ten. Logano resta in pista, rallenta e si fa passare da Blaney. Ma anche Ryan è tiratissimo con il carburante, tanto che rischia di restare a secco a mezzo giro dalla bandiera a scacchi verde!
E adesso…cala il sipario
L’ultima stage della stagione decide tutto, sia la gara che il campionato. Blaney e Logano sono sempre al top, ma per vedere il primo colpo di scena non dobbiamo aspettare molto. Al restart, un incidente multiplo obbliga a riallineare lo schieramento dietro la pace car. Alla ripartenza successiva, Chastain spintona Elliott in maniera troppo aggressiva, e lo manda al muretto interno della curva 2 (ribattezzata “Dog Leg” per la sua ampiezza). Il campione 2020 rientra per far riparare una sospensione danneggiata, ma non riprende più velocità e perde due giri: il titolo è andato. Siamo al 200esimo passaggio. Al terzo restart, Blaney comanda le operazioni per una lunga fase di bandiera verde. Logano è ancora il primo dei finalisti, ma nella girandola di soste Bell si avvicina pericolosamente, ed ingaggia un bel duello con il numero 22. Al giro 269, una manovra kamikaze di Michael McDowell manda a muro Alex Bowman, innescando l’ultima caution della giornata. L’interruzione è piuttosto lunga, complice il principio d’incendio che coinvolge Brad Keselowski. Ai box c’è il secondo colpo di scena: uno dei meccanici non avvita bene la ruota posteriore destra di Bell, che perde secondi preziosi. Anche per l’alfiere Toyota, il titolo è andato. La gara si tramuta in uno sprint di 36 giri, con Logano che si porta in testa con manovre aggressive. Joey ha sempre Blaney come scudiero, ma occhio a Chastain, il quale tenta un recupero disperato. Ma arriva a non meno di un secondo e mezzo dalla vetta, cosa che consente a Logano di vincere gara e campionato. Ci vediamo a Los Angeles, tra meno di novanta giorni.
NASCAR: calendario 2023 in formato neoclassico