Ayrton : il pilota di tutti

Nel giorno dell'anniversario della sua nascita, ricordiamo il miglior pilota della Formula 1: perchè Ayrton era il pilota di tutti.

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“Ayrton Senna è una leggenda incredibile che sarà ricordata e ammirata per sempre. Aveva la rara qualità della grandezza”. (Lewis Hamilton)

Già, quella grandezza che ha permesso a Senna di continuare a vivere nonostante siano passati 26 anni da quel tragico pomeriggio ad Imola. Ingiusto come la vita di un uomo sia stata cancellata da un puntone messo lì per salvaguardarlo. Scioccante il vedere un ragazzo di soli 34 anni sparire per sempre a causa di una fatalità, un errore non umano. Forse, è stato proprio quel momento a costruire la leggenda di Ayrton.

Più di un pilota

Un’intera nazione ha pianto per tre giorni la scomparsa del suo eroe; nel Brasile del 1994 insieme alla nazionale di calcio, Senna era l’unico che univa una nazione divisa da lotte interne e una profonda crisi socio-culturale. Lo stesso Senna, sapeva che ogni suo gesto poteva migliorare o peggiorare la quotidianità di milioni di persone. Per questo, non c’è da meravigliarsi se alla fine del GP del Brasile del 1991, dopo aver guidato per quasi tutta la gara con il cambio bloccato, quel ragazzo di nome Ayrton svenne perchè non riusciva a sopportare le mille emozioni che lo avvolgevano. Nei box rivolgendosi a suo padre disse:”Abbracciami papà” perché lui non poteva. L’aver guidato con il cambio bloccato aveva significato compiere un enorme sforzo fisico che provocò al pilota brasiliano degli spasmi muscolari. Ebbe la forza di andare sul podio; lì avrebbe potuto unirsi con il suo popolo. In quel momento Ayrton divenne molto più di un pilota. Divenne molto più di un uomo che guidava una macchina. In quel momento Ayrton divenne la culla delle emozioni di un’intera nazione.

Ayrton Senna festeggia la vittoria del GP del Brasile; nonostante gli spasmi muscolari riesce a sventolare la bandiera brasiliana (21 aprile 1991)

La leggenda

“Pensi di avere un limite, così provi a toccare questo limite. Accade qualcosa. E Immediatamente riesci a correre un po’ più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all’esperienza. Puoi volare molto in alto” (Ayrton Senna).

Non c’erano limiti per Ayrton; il motorsport era la sua vita, era quello per cui era venuto al mondo. Questo non significa che non abbia mai pensato di ritirarsi prima di quel maledetto giorno. Lo stesso Ayrton dichiarò di aver pensato seriamente al ritiro dopo aver perso il campionato del mondo del 1989 solo per ragioni politiche. In quel caso, il prediletto era Alain Prost, compagno dello stesso Senna alla McLaren. A causa di un contatto durante il GP del Giappone, Prost terminò la sua gara mentre Ayrton conquistò la vittoria. Tutto questo venne cancellato dal patron della Formula 1 Balestre che definì il rientro in pista del brasiliano irregolare consegnando il titolo di campione a Prost. Questione di tempo e solo un anno dopo, Ayrton conquistò il suo secondo mondiale. In totale ne conquisterà tre, tutti con la McLaren prima di passare nella scuderia di Sir Frank Williams.

Una delle caratteristiche di Ayrton era il saper guidare sul bagnato. Sembrava aver un dono speciale per farlo, alcune volte azzardando manovre pericolose che altri al suo posto non avrebbero potuto fare : ” Senna dice che crede in Dio… Probabilmente è tanto convinto da pensare di essere immortale, altrimenti non farebbe quello che fa” (Alain Prost)

Per sfortuna dell’automobilismo, Ayrton era tutto fuorché immortale. Era un devoto cristiano; sapeva di rischiare ogni secondo la vita una volta in pista, sapeva che la cosa che amava fare di più al mondo poteva rappresentare il suo nemico più pericoloso. Tutto questo provocava timore anche ad un campione come lui e solo la fede in Dio lo rendeva libero da ogni pensiero.

“Noi purtroppo siamo troppo piccoli per capire le Sue ragioni e i Suoi motivi, però tutto quello che succede in questo mondo di buono o di non buono è sotto il Suo controllo, sotto la Sua approvazione. L’importante è credere, avere la Fede e avere la Pace, e io questo ce l’ho”

Probabilmente non ci sarà nessun pilota che sarà anche solo per un’instante paragonabile ad Ayrton. Lui non era un pilota qualsiasi: era il pilota di tutti. La sua grandezza nel dimostrare che nulla è irraggiungibile se usiamo tutte le nostre forze, il suo voler essere il migliore, la sua voglia di migliorare il mondo portando gioia ad un’intera nazione. La sua fede nel Signore ma anche la sfrontatezza nel sfidare la morte. Tutto questo è Ayrton Senna.

Anche se sei lassù…buon compleanno Ayrton.

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