Qualunque cosa accada in gara, è sempre Lewis Hamilton a spuntarla, ed il Gp del Barhain non fa eccezione. A dispetto di una bandiera rossa, due safety car ed una miriade di pit stop, il campione del mondo conduce dall’inizio alla fine, portandosi a casa l’undicesimo trionfo stagionale.
L’unico vero avversario dell’alfiere Mercedes è Max Verstappen, che con la Red Bull le prova tutte per scavalcare il leader. In una corsa segnata dall’elevata usura termica delle gomme posteriori, “Super Max” gioca la carta dei pit stop. Al giro 35 l’olandese si ferma montando gomme hard, lasciando presagire di voler finire la gara con una sosta in meno. Hamilton risponde fermandosi il giro dopo e montando le medie, mettendosi però a tiro.
Tuttavia, lo stop della Red Bull è lento, cosa che fa perdere al figlio d’arte ben tre secondi. Che sono sufficienti a Lewis per mantenere la testa della corsa. Verstappen prova poi un’altra sosta al giro 40, montando questa volta le medie. Una strategia incomprensibile, se non con l’obiettivo d’ingannare la Mercedes e spingerla a richiamare Hamilton ai box. Ma ciò non accade.
La gara si distingue per una bandiera rossa e due Safety Car. Al primo giro, Romain Grosjean è autore di un incidente pauroso, scatenato da un contatto ruota a ruota con Daniil Kvyat. L’impatto è violentissimo, a tal punto da spezzare in due la Haas. Il francese ne esce con le sue gambe, con delle sospette fratture. Clicca qui per ulteriori dettagli.
La gara riprende dopo quasi un’ora di pausa, per riparare le barriere danneggiate. Alla ripartenza, Kvyat ha ancora un contatto, facendo ribaltare Lance Stroll. E’ la prima delle due safety car in pista. Kvyat paga pegno per il contatto, dovendo poi scontare uno Stop&Go di dieci secondi.
La gara prosegue linearmente fino a due giri dalla fine, quando la rottura del motore di Sergio Perez riporta in pista la vettura di sicurezza, ponendo anticipatamente fine al GP.
Il ritiro di Perez, terzo fino a quel momento, permette ad Alexander Albon di salire per la prima volta sul podio. Il pilota anglo thailandese è al disperato bisogno di risultati, per tenere il posto in Red Bull. Quella di Albon è una gara solida, fatta di un buon passo ed una strategia azzeccata.
Era buona anche la gara di Perez, anche lui in cerca di una sistemazione per il 2021. Il messicano della Racing Point è in zona podio per tutta la gara, prima di essere abbandonato dalla Power Unit Mercedes.
Ottima gara per il duo McLaren, che piazza Lando Norris in quarta posizione e Carlos Sainz in quinta. La gara del madrileno è notevole: un problema al brake-by-wire in qualifica lo fa partire 15esimo. “Carlito” si gioca la carta delle gomme morbide, sulla carta svantaggiate per l’abrasività della pista. Ma riesce a farle durare ben oltre i 20 giri, completando così una strategia perfetta.
Stesso discorso vale per Pierre Gasly, che fa solo sue soste rispetto alle tre degli avversari. Il francese è autore di uno stint eccezionale, che gli permette di far durare una vita l’ultimo set di gomme dure. Viene poi “graziato” dalla Safety Car, che lo protegge dagli attacchi di Daniel Ricciardo.
Con il settimo ed il nono posto, la Renault è meno incisiva del solito. Ricciardo conclude una buona gara, fatta di sorpassi “di forza” che sono un po’ la sua specialità. Spettacolare da vedere il duello “interno” con Esteban Ocon, condito da un ‘ordine di scuderia. Il francese termina al nono posto una delle sue corse migliori dell’anno.
In mezzo alle due Renault finisce, sconsolato, Valtteri Bottas. Il finlandese al secondo via subisce una foratura, e deve rientrare subito per il cambio gomme. La strategia per lui non funziona, passando dalla mescola dura alla media senza un motivo preciso. Il numero 77 è poco incisivo sui sorpassi, quasi avesse paura di rimontare. Il confronto con Hamilton è impietoso.
Le Alfa Romeo, infine, concludono il GP senza andare a punti. Kimi Raikkonen è il primo del duo del Portello, 15esimo, mentre Antonio Giovinazzi chiude in 16esima posizione.
GP Barhain, che gara è per la Ferrari?
A dispetto di una qualifica non brillante, la Ferrari si era detta fiduciosa alla vigilia della gara del GP del Barhain. Ma le speranze di vedere una Rossa migliore di ieri si sono rivelate subito vane.
Al via Sebastian Vettel si lamenta di una manovra, a suo dire troppo aggressiva, di Charles Leclerc. E’ l’inizio della fine di una nottata da incubo per il quattro volte iridato. Dopo pochi giri, infatti, si gira per un testacoda, sfilando in 18esima posizione. “Seb” non si riprende più dall’errore, lamentandosi via radio di una macchina inguidabile. Recupera un po’ di posizioni nel finale, ma sotto la bandiera a scacchi è solo 13esimo.
Leclerc è più vivace nelle fasi inziali, dove compie una buona partenza. Tuttavia, il monegasco soffre la mancanza di passo della SF1000, e non riesce a mantenere in vita le gomme più a lungo degli avversari. Charles fa tre soste, come tutti gli altri, e finisce fuori dalla zona punti. Solo il ritiro di Perez gli permette di salire decimo e prendere un punto, ma è dietro alle due McLaren e le due Renault, nonché all’Alpha Tauri di Gasly.