Dal motomondiale alla 24 ore di Le Mans a quattro ruote il passo è breve? Forse si, forse no. Ma di sicuro Takuma Aoki non si è fatto troppe domande, quando Frederic Sausset gli ha offerto di correre alla classica alla Sarthe il prossimo agosto. Per il giapponese, un tempo stella emergente della classe 500, è la quadratura di un cerchio che lo ha visto vincere, poi soffrire e poi riprendersi. E’ una storia da raccontare, e ve la racconteremo in questo articolo.
Chi è Takuma Aoki?
Takuma è il secondo dei tre fratelli Aoki, i celebri talenti giapponesi del motomondiale. Il fratello maggiore, Nobuatsu, è stato protagonista nella 500 di fine anni 90 e primi anni 2000, in sella alle Honda private e poi sulla Suzuki ufficiale. Oggi fa l’ambasciatore per la casa di Hamamatsu, dopo aver ceduto il posto a Takuya Tsuda come test rider per il programma MotoGP. Ormai prossimo alle 50 primavere, “Nob” non disdegna qualche presenza alla 8 ore di Suzuka, rigorosamente su una Suzuki. Haruchika, il più giovane, è stato grande rivale di Valentino Rossi nel mondiale 125 nel 1996 e 1997, prima di passare anche lui alle moto grosse. Conta qualche esperienza in 500 e in SBK, ma senza grande fortuna.
Takuma era invece destinato ad un futuro radioso. Dominatore del campionato giapponese superbike, il secondo dei fratelli Aoki entrò nello squadrone della Honda, che lo fece esordire nella classe regina nel 1997. Salì tre volte sul podio, nonostante guidasse una NSR 500 V bicilindrica, con 40 CV in meno rispetto alle quattro cilindri. Ma nel 1998 il sogno si spezzò: a Suzuka, durante un test privato, Takuma cadde malamente e si lesionò il midollo spinale. Da allora deve stare su una sedia a rotelle e la sua carriera in moto era compromessa. Ma non si arrese.
Una nuova occasione per rinascere
Abbandonato per forza di cose il sogno delle due ruote, Takuma prese in mano un volante. E così tra rally, una Dakar, le comparsate al GT Asia con una Lamborghini ed un gettone di presenza nel Jaguar i Pace Trophy assieme alla Formula E, Aoki ha trovato una nuova dimensione. La 24 ore di Le Mans è la ciliegina sulla torta di una storia da raccontare agli eredi.
Frederic Sausset, pilota francese pluriamputato, ha ottenuto dalla ACO il posto del Garage 56, l’iscrizione riservata ai progetti originali e innovativi. Il team SRT41 schiererà una LMP2 con comandi speciali, ed ha ingaggiato l’ex centauro giapponese inserendolo nel programma della “Filiere”. Assieme a lui correrà un altro pilota carrozzato, l’inglese ex LMP3 e Michelin Endurance Cup Nigel Bailly. E non è finita qu: Takuma ha difatti ripreso contatto con il suo primo amore, la moto. Lo scorso anno la Honda gli ha messo a disposizione una CBR Fireblade modificata, con la quale ha percorso alcuni giri dimostrativi sul tracciato di Suzuka.