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Addio a Vic Elford: il londinese che amava le Porsche

Il motorsport mondiale ha perso un’altra leggenda. Domenica si è spento Vic Elford, pilota inglese dalla carriera variegata. “Quick Vic” ha infatti un palmares molto ampio, che va dalla F1 a Le Mans, ai rally, alle sportscar e persino la NASCAR. Nella sua carriera, Vic ha legato il suo nome alla Porsche, di cui è stato pilota ufficiale. Negli ultimi anni, Elford ha cercato di lottare contro un ostico avversario, il cancro. E purtroppo, ha perso quest’ultima gara. A giugno avrebbe compiuto 87 anni.

Chi era Vic Elford?

Classe 1935, “Quick Vic” era nato a Peckham, un quartiere di Londra. Il 1967 è l’anno in cui ha conquistato il primo grande successo, vincendo il campionato europeo di rally. A questo fece seguito il trionfo di classe alla 24 ore di Le Mans. Nel gennaio 1968 Elford fu protagonista di un estenuante ma fruttuoso tour de force. Con una Porsche 911S vinse il Rally di Montecarlo, poi prese un aereo per la Florida per correre la 24 ore di Daytona. Vinse anche la classica americana, al volante di una 908 prototipo gestita direttamente dalla casa di Weissach. Con questa stessa vettura affrontò le micidiali strade della Targa Florio, in coppia con Umberto Maglioli. Il duo batté la concorrenza della Ferrari trionfando nella classica in terra siciliana. Sempre nel 1968 Elford fece il suo debutto in Formula 1, barattando una Porsche per una Cooper BRM. Al GP di Francia, in un’allagatissima Rouen, Vic giunse quarto in una giornata tristissima per il Circus: in quello stesso Gran Premio, infatti, morì Jo Schlesser. Il londinese avrebbe corso 13 GP in quattro stagioni, in quanto la sua priorità erano le Sportscar.


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Il sogno americano

Elford Mise le mani sulla mitica 917 a Daytona e Le Mans, poi si trasferì negli USA dove corse nella Trans Am con una Chevrolet. Lì entrò a far parte della mitica scuderia Chaparral di Jim Hall, con la quale prese parte alla Can Am. Siamo negli anni 70. Elford ebbe anche l’occasione di prendere parte a ben quattro edizioni della Daytona 500, con un decimo posto come miglior risultato. Ha abbandonato le corse nel 1974, anche se non è mancato un ritorno di fiamma a Le Mans nel 1983, al fianco di Jean Rondeau. È comunque rimasto nell’ambiente in veste d’istruttore per scuole rinomate come la Skip Barber Racing School. Tra i suoi allievi citiamo un certo Juan Pablo Montoya.