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AdventHealth 400: Kurt Busch palleggia in Kansas

Un placcaggio, un paio di rimbalzi e canestro. Non stiamo commentando una partita di basket, ma nell’AdventHealth 400 al Kansas Speedway Kurt Busch palleggia alla grande contro un Kyle Larson scatenato, vincendo per il team 23XI. Per la premiata ditta Denny Hamlin e Michael Jordan è il secondo successo della loro storia, dopo la prima di Talladega dello scorso anno. E per Busch Sr è la prima affermazione dopo 27 gare di digiuno. Larson si deve accontentare della seconda posizione, dopo averle tentate tutte pur di vincere. Kyle Busch, Hamlin, Christopher Bell, Martin Truex Jr, Ross Chastain, Ricky Stenhouse Jr, Alex Bowman e Bubba Wallace chiudono la top ten. I cambi di leader sono 18, le caution 8 per 47 giri.


Yellawood 500: Wallace, vittoria bagnata


AdventHealth 400: cosa succede al Kansas Speedway?

Al mattino la pista è completamente bagnata per la pioggia della notte. La NASCAR manda sul campo gli Air Titans che asciugano il tracciato a tempo di record: ciò permette di far partire la gara all’orario stabilito. Il poleman Christopher Bell conduce i primi 14 passaggi, poi la caution per il testacoda di Chase Briscoe spinge tutti ai box. Al restart, Bell si fa bruciare da Tyler Reddick, che mantiene la testa fino all’interruzione successiva, causata da BJ McLeod. Il testimone passa a Kyle Busch, che vincerà la Stage 1. La Stage 2 vede suo fratello Kurt dominare la scena, mettendo in campo un ritmo indiavolato. Ma nel frattempo, si affaccia la questione gomme, con diversi cedimenti. Daniel Suarez finisce a muro nelle fasi finali della Stage 1, per l’improvviso cedimento della gomma posteriore sinistra. Lo stesso accade per Tyler Reddick, Christopher Bell e per William Byron, saldamente in testa nella seconda frazione prima dello scoppio della copertura maledetta. La pioggia della notte ha “lavato” l’asfalto del Kansas Speedway, rendendolo più abrasivo: incomprensibile la scelta della NASCAR di non introdurre una Competition Caution ad inizio gara. Restando in tema gomme, Erik Jones è protagonista dell’episodio più curioso. Al rientro per la sosta ordinaria, la sua posteriore destra non ne vuole sapere di svitarsi! I meccanici del GMS Petty tentano in tutti i modi di rimuoverla, arrivando addirittura a tagliare il dado con la smerigliatrice angolare. Il tutto nel bel mezzo della caution causata dal testacoda di Kevin Harvick. Risultato: la neutralizzazione dura più di dieci minuti, con la pit lane chiusa. Jones riparte con la gomma nuova, ma l’inconveniente gli costa ben sei giri.

Duello rusticano nel finale

La stage 3 diventa un confronto tra i fratelli Kurt e Kyle Busch, con l’intromissione di Kyle Larson. Il campione in carica, sempre efficacissimo sugli ovali da un miglio e mezzo, si rivela la minaccia maggiore per il numero 45. Con manovre aggressive, arrivando anche a toccare il muro, il portacolori della Hendrick Motorsports attacca e supera il rivale. L’ultimo restart del giro 234 accende la lotta definitiva per la vittoria, con Larson che è il più lesto di tutti. Kyle Busch è il primo ad attaccare, ma non trova lo slancio per passare. E passa il testimone al fratello maggiore, determinato più che mai. Il duello si fa incandescente a otto giri dalla fine, quando Kurt affianca Kyle spingendolo verso l’esterno. La Chevrolet numero 5 striscia inevitabilmente contro il muro. Con una manovra “borderline”, se vogliamo dirla tutta, il maggiore dei fratelli Busch si prende la vittoria di una domenica pomeriggio spettacolare.


Classifica di gara