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Aldo Biscardi: l’8 ottobre 2017 si spegneva l’inventore del Processo del Lunedì che rivoluzionò il calcio in Tv

L’8 ottobre 2017 se ne andava all’età di 86 anni (a poco più di un mese dal suo 87° compleanno) Aldo Biscardi, volto storico del giornalismo sportivo italiano, ma soprattutto pioniere di una formula completamente innovativa di parlare di calcio in televisione. Nato a Larino (provincia di Campobasso) il 26 novembre 1930, il conduttore raggiunse la popolarità quando lanciò nel 1980 il suo Processo del Lunedì, una trasmissione che, forte delle sue innovazioni, fin da subito divenne una delle più seguite dagli appassionati di sport. Per la prima volta nella storia, infatti, si affrontavano le vicende calcistiche come se si trattasse di una modalità processuale, con l’ausilio della moviola per analizzare gli episodi salienti delle partite.

Nel 1983 Biscardi decise di diventare anche il presentatore del suo format, sostituendo Marino Bartoletti che fino a quel momento era stato al timone dello show. La notizia della sua morte venne diffusa dalla famiglia tramite un comunicato Ansa, e subito dopo arrivò una nota della Rai per rendere omaggio al giornalista molisano che per tanti anni era stato uno degli uomini di punta delle notizie sportive dell’azienda televisiva di Stato.

Aldo Biscardi, indimenticabile ideatore del Processo del Lunedì.

La Rai ricordò che con il decesso di Biscardi se n’era andato un grande giornalista, nonché «ideatore e conduttore di trasmissioni sportive che hanno cambiato il modo di raccontare il calcio in Tv». La società di Viale Mazzini manifestò la propria vicinanza alla famiglia, ricordando la carriera e i numerosi successi firmati dall’autore televisivo, a partire dagli esordi nel 1979, passando per l’epopea del Processo del Lunedì e arrivando ai tempi recenti quando era tornato nella Tv di Stato in qualità di ospite d’eccezione di programmi sportivi.

L’evoluzione del Processo del Lunedì di Aldo Biscardi a partire dagli Anni ’80

Il Processo del Lunedì, dopo l’esordio nel 1980, gradualmente cominciò a trasformarsi, adeguandosi anche ai cambiamenti in atto nel mondo della televisione e della comunicazione. Col tempo, infatti, divenne sempre di più uno show televisivo, con animati dibattiti tra gli ospiti, alcuni dei quali divennero delle vere e proprie icone non solo della trasmissione ma anche del giornalismo sportivo in generale (uno su tutti, il compianto Maurizio Mosca). Nel corso delle varie edizioni del format, i toni del confronto cominciarono ad alzarsi e a diventare sempre più accesi e spettacolari. Questa formula però non piacque alla Rai che preferì concludere la sua collaborazione con Aldo Biscardi.

Il divorzio tra Aldo Biscardi e Viale Mazzini non fu sereno, infatti quando nel 1993 il giornalista decise di portare il suo Processo del Lunedì su Tele+, si aprì una battaglia legale tra le parti per il titolo della trasmissione. Nel prosieguo della sua carriera, il conduttore molisano approdò anche a Telemontecarlo con la sua «creatura», stabilizzandosi poi a 7Gold. Intanto il nome era stato cambiato ne Il Processo di Biscardi.

Aldo Biscardi, dopo la Rai il suo programma ha cambiato nome.

Biscardi mosse i suoi primi passi come giornalista per Il Mattino, quindi passò per un periodo anche a Radio Montecarlo. Il successo però arrivò proprio con la rivoluzionaria idea del Processo del Lunedì che cambiò radicalmente il modo di raccontare ai tifosi il calcio in televisione. Un momento complicato il conduttore di Larino dovette affrontarlo nel 2006, quando scoppiò lo scandalo Calciopoli e lui fu sospettato di essere stato in qualche modo influenzato dall’ex dirigente juventino Luciano Moggi sugli argomenti da trattare o meno in diretta Tv. Il contenuto delle intercettazioni telefoniche non ebbe alcun seguito legale per Biscardi.

Invece l’Ordine dei Giornalisti nel settembre del 2006 lo sanzionò con una sospensione per sei mesi. Biscardi, contrariato dal provvedimento, annunciò che non avrebbe più confermato la sua iscrizione all’ODG, ribadendo che lui restava sempre e comunque un «giornalista di televisione».

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Nel 2015, con grande commozione, Aldo Biscardi comunicò ufficialmente che si sarebbe ritirato dal suo Processo, dopo essere entrato nel Guinness dei Primati per averlo condotto per 33 anni consecutivi. La gestione del marchio fu affidata ai figli, infatti ancora adesso lo show va in onda su 7Gold e al timone c’è Maurizio Biscardi.

Ironia della sorte, il giornalista molisano morì proprio nell’anno in cui avrebbe esordito in Serie A il VAR, quella moviola in campo per la quale si era battuto e speso durante la sua lunga carriera al fine di avere partite di calcio sempre più trasparenti ed eque. Nonostante ciò, quest’innovazione resterà pur sempre una sua importante vittoria.