La Formula Uno sta vivendo un cambio generazionale. Da una parte i piloti più esperti e molto decorati, dall’altra i giovani emergenti che però hanno talento da vendere. Fernando Alonso ha fiducia nelle “nuove leve” e crede che il mondo del motorsport stia vivendo un periodo florido e produttivo.
Alonso Gp Bretagna: il pilota è soddisfatto della sua prestazione
Alonso ha fiducia nei giovani piloti: quali le sue parole?
Fernando Alonso è stato campione del mondo di Formula Uno due volte con la Renault, nel 2005 e nel 2006, ora corre con Alpine. Recentemente ha commentato il cambio generazionale che il motorsport sta vivendo. Lando Norris, George Russell, Charles Leclerc e Pierre Gasly sono piloti giovani ma di grande talento che stanno dando filo da torcere ai più “navigati”. Queste le parole di Alonso: “Penso che tutta la nuova generazione abbia talento e preparazione. Le accademie aiutano i piloti nelle diverse categorie e poi ci sono vari strumenti, il simulatore e ingegneri molto sofisticati. Sono molto preparati quando arrivano in F1. C’è sempre un cambio di generazione, ma serve anche una buona macchina. È evidente con Lando o George, sono entrambi giovani, entrambi hanno talento, uno sta lottando per il podio e uno non ha ancora segnato punti, e questo è un po’ ingiusto. C’è anche Charles che stava vincendo a Silverstone con la Ferrari. Lui era forse in cima a quella generazione ma ora forse la macchina non è così potente. Dipende molto dalla macchina”.
“Dalle difficoltà si impara di più che dal successo”
Alonso ha esordito in Formula Uno nel 2001 e durante quella stagione guidava una monoposto che non era molto potente. In questo modo il pilota spagnolo non poteva esprimersi completamente. Il due volte campione del mondo pensa che in questo sport le emozioni siano le più disparate e che alla fine si impara più dagli errori che dalle vittorie: “A volte sei estremamente orgoglioso e felice della prestazione invece altri fine settimana sei un po’ deluso dal tuo stesso risultato. Ma attraverso le difficoltà, di solito, si impara più che dal successo”.