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Agnelli ha regolato il mercato bianconero

Una sessione di mercato estiva regolata da una critica molto severa del presidente Andrea Agnelli nei confronti dello staff dirigenziale e non solo. “Abbiamo una delle rose più vecchie d’Europa, può essere un elemento di riflessione”. Una frase espressa nel post partita di Juventus-Olympique Lione, match che sanciva l’eliminazione della Vecchia Signora dalla UEFA Champions League. Parole che di fatto anticiparono l’addio di diversi elementi della squadra, l’amaro esonero di Maurizio Sarri e la nuova politica di mercato per la sessione estiva.

L’età media alta e le cessioni

La squadra che ad agosto lasciava mestamente il campo dopo l’eliminazione era tra le più vecchie d’Europa. La prerogativa assoluta era abbassare l’età media a qualsiasi costo. Una strada che è stata percorsa e che di fatto ha visto la Juventus usare qualsiasi mezzo possibile per arrivare a tale obbiettivo. I campioni d’Italia in carica infatti hanno regalato diversi giocatori pur di seguire l’obbiettivo, anzi, ha anche utilizzato la rescissione contrattuale per liberarsi di determinati elementi ormai considerati obsoleti (vedasi i casi Matuidi e Higuain, finiti in MLS).

Le cessioni ci sono state, ma non come voleva la società bianconera. Gli addii di Rugani, De Sciglio e Douglas Costa sono avvenuti, ma solamente in prestito secco. Un’alternativa per alleggerire il monte ingaggi e sferrare l’affondo finale a Federico Chiesa. Eppure elementi come Bernardeschi e Khedira sono rimasti. Una bella gatta da pelare per Andrea Agnelli e la dirigenza. I giocatori in questione percepiscono dei sostanziosi stipendi, un problema comunque per le casse bianconere.

Lo svecchiamento voluto da Andrea Agnelli

Lo svecchiamento della rosa comunque c’è stato. Higuain a 32 anni ha salutato dopo tre stagioni in bianconero. Al suo posto è tornato Morata, alla ricerca di riscatto dopo anni tra alti e bassi con Chelsea e Atletico Madrid. Lo spagnolo ha 27 anni, cinque anni in meno dell’argentino. Lo statunitense ventiduenne Weston McKennie ha avuto un buon impatto con l’ambiente. Stessa cosa per Arthur, classe 96′, arrivato dal Barcellona come contropartita tecnica per Pjanic, classe 90′ e ormai fuori dai progetti bianconeri.

L’ingresso di Frabotta ha anche portato una ventata di aria fresca nelle zone più arretrate. Il terzino o anche esterno di centrocampo ha undici anni in meno di Juan Cuadrado. Kulusevski, prenotato dalla Juventus già a gennaio, ha 20 anni e si è inserito tutto sommato bene nella squadra. Infine c’è l’ultimo acquisto della sessione, quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della campagna acquisti: Federico Chiesa, ventidue anni. La Juventus ha messo la Fiorentina con le spalle al muro, costringendo la società viola a cedere il giocatore alle proprie condizioni, ovvero un prestito biennale che non prevede l’immediato riscatto. Trattativa che non ha fatto felici i tifosi fiorentini.

Il mercato voluto da Agnelli e operato da Paratici è stato comunque buono, anche se sul fronte delle cessioni si poteva fare decisamente di più. I nuovi arrivati hanno le carte in regola per aprire un nuovo ciclo. Toccherà ad Andrea Pirlo saperli valorizzare.