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Andrea Dovizioso e la pagella “triste” di Sky

Una stagione triste e ingiusta. Con questa frase, la rete televisiva Sky ha redatto la pagella della stagione 2020 di Andrea Dovizioso, il quale chiude la parentesi della Ducati nel peggiore dei modi. Il quarto posto nel mondiale piloti, con una vittoria all’attivo, farebbero pensare ad un risultato finale tutto sommato discreto. Ma per un pilota che, negli ultimi tre anni, è stato vice campione del mondo, capace di mettere il sale sulla coda di Marc Marquez, il bottino è ampiamente insufficiente.

Per il 2021 Dovizioso si accontenta di guardare la MotoGP dal divano di casa, passando le giornate tra motocross e famiglia. L’obiettivo è di rientrare nel 2022, preferibilmente con una moto ed una squadra top.

La pagella di Andrea Dovizioso, una stagione da dimenticare?

Nell’articolo sul sito di Sky, che porta la firma autorevole di Paolo Beltramo, la stagione del “Dovi” è riassunta in poche parole: “maledetta, inimmaginabile, triste, ingiusta“. Avrebbe dovuto vincere il mondiale, complice l’assenza forzata di Marc Marquez, e invece, ha disputato la sua stagione peggiore dal 2013, anno d’esordio con la Ducati. E spalancato le porte alle nuove leve, tra cui il fresco campione del mondo Joan Mir.

E proprio nel bel mezzo di una stagione difficile da interpretare, si consuma il rapporto con la casa bolognese. Un tira e molla di oltre un anno sulla questione dell’ingaggio si traduce con la definitiva rottura, nel bel mezzo della battaglia mondiale. Ma comunque fuori tempo massimo: con un mercato piloti aperto addirittura a gennaio, trovarsi a piedi nel bel mezzo dell’estate è un suicidio. Andrea lo ha scoperto a sue spese.

KTM ha bussato alla sua porta, ma Dovi l’ha chiusa subito. Di lì in poi sono arrivate solo offerte come collaudatore, ma uno come Andrea preferisce correre. C’è ancora una possibilità di farlo, passando per la Honda. Dati i problemi fisici di Marquez, alle prese con la terza operazione, Dovizioso potrebbe puntare alla sua sostituzione temporanea. Sky caldeggia anche la soluzione della terza moto, per far proseguire il rapporto con HRC. Un’ipotesi che però trova l’opposizione del boss Dorna Ezpeleta, il quale teme di rompere il delicatissimo equilibrio economico della MotoGP.

Un ritorno tutt’altro che certo

A questo punto, è meglio scegliere un anno sabbatico. A 34 anni suonati, Dovizioso può (e deve) puntare solo su una moto vincente, con un ingaggio a tempo pieno. Altrimenti, è meglio dedicarsi alla sua grande passione, il motocross. Una passione, si, ma anche un ottimo allenamento, nell’attesa di un ritorno in grande stile nel 2022.

Ma ci sono le possibilità di ritornare? Rimanere un anno fuori può essere rischioso, ma è anche un vantaggio. Senza gli impegni pressanti dei weekend di gara, ha più tempo per contattare un costruttore al top e trattare. Un po’ come fece Alain Prost a suo tempo, quando si prese un anno di pausa per trattare con calma con la Williams (e impedire l’arrivo di Senna, che a sir Frank si era offerto gratis).

Siamo in tutt’altro scenario, ovviamente, ma la possibilità c’è. A patto che il costruttore voglia assumersi il rischio di prendere un pilota che, per quanto straordinario, è pur sempre fermo da un anno. Sarà ancora competitivo? Con questa mossa, Andrea gioca d’azzardo.

Andrea Dovizioso, una pagella da campione

Resta comunque il fatto che la MotoGP, nel 2021, perderà un gran pilota. In 327 presenze, Andrea Dovizioso ha firmato 24 vittorie, 103 podi, 20 pole e 22 giri veloci. Più il titolo mondiale 125 nel 2004.

Non avrà il carisma di Valentino Rossi, o la freschezza di Franco Morbidelli, ma Andrea Dovizioso è un degno erede della scuola motociclistica italiana, a dispetto di un’annata con voto insufficiente. Succede anche ai migliori, qualche volta.