L’ ex giocatore di Barcellona e Milan, oltre che stella della Nazionale brasiliana, Ronaldinho, è stato arrestato questa mattina al suo arrivo all’aereoporto di Asuncion, in Paraguay, insieme al fratello ed ex agente, Roberto De Asis, per detenzione di passaporti falsi. Ronaldiho è giunto nel paese sudamericano per presentare il suo libro Genius of live e promuovere iniziative benefiche per bambini.
Stando a quanto dichiarato dal Ministero degli Esteri del Paraguay, Euclides Acevedo, “Ronaldinho ha un passaporto falso. Questo è un crimine ed è per questo che è stato ordinato il suo arresto. Rispetto la sua popolarità sportiva, ma la legge deve essere rispettata, indipendentemente da chi sei“. Se ne saprà di più nel corso di una conferenza stampa programmata nelle prossime ore.
Va ricordato che l’ex campione brasiliano non è nuovo a problemi con il passaporto. Nel 2018 gli era stato ritirato per un reato di danno ambientale, avendo costruito a Porto Alegre una piattaforma per la pesca senza permesso, salvo poi recuperarlo pagando un’ammenda di un milione di euro.
Ronaldinho resta in carcere: spunta anche l’accusa di riciclaggio di denaro
Nelle ultime ore si sarebbe aggravata la posizione dell’ex stella del calcio brasiliano ancora detenuto in carcere per detenzione di passaporti falsi. L’inchiesta ora si sposta su un traffico di riciclaggio di denaro che coinvolgerebbe l’imprenditrice che ha inviato il giocatore in Paraguay, Daila Lopez.
A tale scopo, gli inquirenti analizzeranno file e messaggi sul cellulare tra Ronaldinho e suo fratello, Roberto Asis. A loro avviso “i documenti falsi sarebbero serviti per scopi commerciali o investimenti non legali che rendono necessario che Ronaldinho resti in carcere”. Il giudice ha altresì negato la cauzione e gli arresti domiciliari per Il forte rischio di fuga da parte dei due indagati.