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Atalanta-Milan 2-3: tra reti, intensità e spettacolo

Atalanta-Milan 2-3 è stata senza dubbio la partita più emozionante dell’ultimo turno di Serie A. I rossoneri sono riusciti ad imporsi sul campo ostico dei bergamaschi, conquistando tre punti importanti per restare in scia del Napoli capolista.

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Atalanta-Milan 2-3: il calcio italiano sta cambiando?

Atalanta e Milan hanno regalato gol e spettacolo nell’ultima gara della settima giornata di Serie A. Entrambe le formazioni, arrivavano alla partita dopo aver affrontato l’impegno europeo in Champions League e con assenze importanti. I bergamaschi hanno dovuto rinunciare a Gosens e Toloi mentre i rossoneri sono stati costretti a giocare nuovamente senza punta a causa delle indisponibilità di Giroud e Ibrahimovic. La gara però non sembra aver risentito di queste assenze. Il gol di Calabria dopo soli 28 secondi ha cambiato drasticamente il volto della partita con le due squadre che per la restante parte della gara hanno deciso di affrontarsi a viso aperto. I tecnici hanno accettato che i loro giocatori fossero impiegati in una serie di duelli uno contro uno a tutto campo, aumentando significativamente il ritmo della gara. Kjaer ha lottato per tutta la gara contro Zapata, Tonali ha battagliato con Freuler, Kessie con De Roon mentre Rebic ha dovuto sostenere il peso dell’attacco rossonero sempre in svantaggio numerico contro i due centrali della Dea.

La chiave della gara

Tanti duelli che hanno portato le due squadre ad una e vera propria lotta per la supremazia del campo. La mediana rossonera ne è uscita vincitrice con Kessie tornato in modalità 2020-2021 e con l’ennesima grande prestazione di Tonali. L’ex Brescia, ha trovato anche il gol del 2-0. La rete arriva da un errore di Freuler, pressato dal mediano sulla linea difensiva atalantina, simbolo della battaglia a tutto campo preparata dai tecnici. Lesto il centrocampista italiano che con grinta e forza ha trovato la rete, indirizzando la gara. La vittoria rossonera deriva dunque dalla vittoria dei duelli in mezzo al campo. La terza rete di Leao è il simbolo del calcio offensivo che la squadra rossonera propone da oltre un anno. Sono 5 i giocatori rossoneri in aria di rigore nel momento in cui Hernandez scarica per Leao che mette a segno il suo terzo gol in campionato. Il tutto su un contropiede dopo oltre 70 minuti in una partita a ritmi altissimi, la settima per entrambe le squadre in 21 giorni.

Il peggiore in campo

La partita però è stata vittima dell’ennesima mania di protagonismo da parte del direttore di gara. Il rigore atalantino nasce da un fallo di mano preceduto da un tocco con la gamba. In molte occasioni l’arbitro ha sempre negato la massima punizione se il tocco di mano è accidentale ma evidentemente il regolamento è cambiato nel corso della gara a nostra insaputa. Il secondo gol nasce da un fallo di Zapata su Messias, fallo che viene punito 10 volte 10 o meglio 9 su 10 dopo quanto accaduto ieri sera. I due gol della Dea (meritati si ma irregolari) nascondo dunque da due errori del direttore di gara che ha voluto ravvivare il finale di gara.

Atalanta-Milan 2-3: una vittoria significativa

La vittoria dei rossoneri sui bergamaschi, elegge il Milan come pretendente allo scudetto insieme e Napoli, Inter e Juventus. La squadra rossonera ha dimostrato di potersela giocare con tutti, dominando, soffrendo, segnando e regalando spettacolo. Il tutto con la rosa più giovane del campionato. I tre gol di ieri, portano la firma di Calabria (classe 96), Tonali (classe 2000) e Leao (classe 1999) senza dimenticare i vari Diaz, Hernandez, Saelemaekers, Tomori, Maignan, Kessie. Nessuno di questi giocatori supera i 25 anni. Giocare con i giovani si può, il talento richiede tempo ma forse l’attesa può essere ripagata dal risultato finale.

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