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Blue Emu 500: Truex jr emerge dal caos

Ci sono voluti un’interruzione per pioggia, un ingorgo, vari incidenti, 15 bandiere gialle e una rossa, per decretare il vincitore della Blue Emu 500. Alla fine la spunta Martin Truex jr, alla sua seconda affermazione stagionale. Il portacolori del Joe Gibbs Racing sopravvive in mezzo al tipico casino del Martinsville Speedway, piegando il compagno di squadra Denny Hamlin in un entusiasmante duello. L’idolo di casa perde poi il secondo posto a favore di Chase Elliott, campione in carica, e autore di una delle performance migliori del 2021. Joey Logano parte dalla pole e termina sesto, dietro al duo Hendrick di William Byron e Kyle Larson. Christopher Bell, Tyler Reddick, Kevin Harvick e Kyle Busch completano la top ten. Delle 37 vetture partenti, 29 giungono al traguardo. Un numero di ritirati altissimo, per gli standard della categoria. Una vera carneficina meccanica!


NASCAR 2021, Martinsville: piove, gara sospesa


Quali sono i momenti chiave della Blue Emu 500?

La gara di Martinsville si può dividere in due parti. La prima è costituita dalle due Stage, piuttosto lineari e con poche interruzioni. In questo frangente conta la velocità sul long run, che premia Ryan Blaney. Il portacolori del Team Penske ha un ritmo inavvicinabile per tutti, vincendo le due frazioni per distacco. Dopo una leadership iniziale di Hamlin, più abile nei restart e dotato di un gran passo nei run brevi, il figlio d’arte rimonta e passa l’avversario, seminandolo. Le prime due Stage contano solo quattro caution, più le due per il concludersi delle stesse. La Martinsville “vera” si accende nella Stage 3, dove succede di tutto.

La conclusione della Stage 2 è spettacolare, con Blaney e Hamlin testa a testa fino alla bandiera a scacchi.

Il momento decisivo

E in mezzo alle continue interruzioni per contatti ed incidenti (ben nove nel corso della Stage), è il passo negli short run a fare la differenza, assieme alla condotta ai box. Quest’ultima condanna le chance di vittoria di Blaney, il quale viene penalizzato per aver trascinato una pistola avvitatrice fuori dalla pit lane. L’inghippo gli costa la retrocessione a fondo gruppo all’ultimo restart, perdendo la top ten. Dopo una rabbiosa risalita, il numero 12 terminerà undicesimo.

Il walzer dei pit stop consente a Truex di scavalcare Hamlin, a lungo leader della corsa. A 42 giri dalla fine, Denny si riprende la posizione, ma Martin ha un passo migliore. Ne segue uno spettacolare duello per la prima posizione, a 15 tornate dalla bandiera a scacchi. L’iridato 2017 s’infila all’interno, con Denny che si difende strenuamente all’esterno. Vanno avanti così per lungo tempo, finché Hamlin non cede. Martin è alla sua terza affermazione a Martinsville, la seconda in questa stagione. E può considerarsi un survivor, in una gara dove il caos regna sovrano.

Blue Emu 500, demolition derby

Delle quindici bandiere gialle sventolate, tredici sono per episodi sulla pista, in perfetto stile Martinsville. Su un ovale piccolo, con spazi angusti, il contatto tra vetture è all’ordine del giorno, e ci scappa magari l’incidente multiplo. In questa domenica primaverile, la NASCAR sciorina l’intero repertorio dal short track, con caution a ripetizione di giro in giro. Fino al “Big One” del giro 387, che coinvolge ben 15 vetture. Un contatto tra Chris Buescher e Kyle Busch si tramuta in un testacoda di quest’ultimo, con la Toyota del due volte iridato che ostruisce il passaggio. Il risultato è un tamponamento a catena che elimina diversi protagonisti, come Alex Bowman e Daniel Suarez. La vettura del messicano va a fuoco, a tal punto da dover sospendere la corsa per dieci minuti. Nessuna conseguenza fisica per i piloti coinvolti, solo fuoco, fiamme e detriti. Martinsville è anche questo.


Classifica di gara