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Bottas in rivolta: il pilota non segue le linee guida del team

Ieri 5 Settembre 2021 si è corso il Gp d’Olanda dove Max Verstappen ha vinto in casa tra ali di folla colorati di Arancione. Per la Mercedes non è stato un Gran Premio facile soprattutto quando il pilota Valtteri Bottas in rivolta con il suo team ha fatto di testa sua scatenando le ire non solo del collega Hamilton ma anche degli ingegneri che lo hanno più volte invitato a non spingere troppo sull’acceleratore. Bottas si è difeso dicendo che non stava facendo nulla d male ma si capisce bene che il pilota voglia cambiare aria in un team dove si senta al centro del progetto e non una seconda scelta. Staremo a vedere se questa piccola protesta rovinerà il clima.


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Bottas in rivolta: che cosa è successo in gara?

Uno dei momenti più curiosi del Gran Premio d’Olanda è stato sicuramente quello in cui Valtteri Bottas a soli 3 giri dalla fine ha tolto il giro veloce al compagno di squadra Lewis Hamilton costringendolo ad una ulteriore sosta per riprendersi il punto relativo. In diretta la squadra ha chiesto più volte al Finlandese di non tentare il giro record e nel momento in cui è comparsa la casellina viola del giro veloce accanto al nome di Bottas lo stupore è stato generale. Mentre Bottas è ancora fermo nella piazzola il suo ingegnere gli comunica che gli stanno montando un set di gomme morbide ma che non serviranno per tentare di prendere il punto per il giro veloce. Bottas mentre sta percorrendo la pit lane di uscita chiede “Perché no?” ma dal box non c’è risposta. Poco dopo sempre dal box informano il Finlandese che Hamilton avrà un pit stop “gratis” a fine gara e Bottas risponde nuovamente con una domanda “E allora perché ci siamo fermati?” ma dal box rispondono “Per precauzione, avevi forti vibrazioni”.

Bottas: il pilota va troppo veloce

Quando Bottas si trova davanti la McLaren di Daniel Ricciardo da doppiare a fine giro scatta qualcosa nel pilota. La scia dell’australiano unita al DRS disponibile per Bottas portano la W12 ad una velocità notevole di 318 km/h in fondo al rettilineo dei box poco prima della staccata per la curva Tarzan. Bottas si ritrova con le gomme soft nuove e una scia notevole che lo lanciano per il suo giro e il pilota non vuole minimamente rallentare. Affronta curva 1, 2, 3 in 8 e 11 km/h più veloci di un giro “di passo” e prosegue lanciato nel tratto nella curve 4, 5 e 6. La Mercedes evidentemente si rende conto che il Finlandese non va per niente piano e chiede al pilota di passare alla modalità motore “Strat 7”. Bottas esegue immediatamente e la perdita di potenza è particolarmente brusca ed immediata. Bottas prosegue affrontando curva 7 comunque con una buona velocità e tutto il tratto tortuoso della pista con velocità tra i 5 e addirittura i 17 km/h più veloci di un giro “normale”. Nella curva 10 e 11 ecco che il team parla attraverso la radio e questa volta lo fa il capo del reparto strategico James Vowles. L’inconfondibile voce di Vowles, che inizia le sue comunicazioni con “It’s James–Sono James” chiede esplicitamente a Bottas di “annullare il suo tentativo di ottenere il giro più veloce”.

Bottas in rivolta: il siparietto divertente tra il team e il pilota

Bottas alle richieste di James non risponde immediatamente ma attende il passaggio di curva 13 dove effettivamente rallenta vistosamente e poi durante l’ultima curva non accelera a fondo e si apre in radio per dare una risposta curiosa “I was just playing around–Stavo solo giocando un po’”. Vowles risponde allora con qualche parola di incoraggiamento “Lo so, era un giro forte, grazie” e al taglio del traguardo anche il suo ingegnere ringrazia il pilota anche se alla fine il tempo di Bottas è comunque il più veloce con 1:12.549. Lewis Hamilton invece parla immediatamente via radio dicendo “Ho bisogno di quel punto aggiuntivo ragazzi”. Così dal box richiamano immediatamente il britannico al pit per la terza volta, per montare a sua volta gomma soft e riuscire quindi ad ottenere il giro veloce, proprio all’ultimo giro. Se quella di Bottas sia stata una piccola ribellione non si può sapere di certo è curioso che il suo “giocare un po’” abbia costretto il suo compagno di squadra ad una ulteriore sosta e a un giro in modalità molto spinta per la sua power unit. Nella prossima settimana vedremo cosa accadrà.

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