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Brescia, purgatorio finito: torna in Serie A dopo 8 anni

Esattamente un anno fa, il Brescia lottava per evitare il play-out, ora il lieto epilogo con il ritorno in Serie A dopo 8 anni di assenza.

Dopo lo spettro Lega Pro dello scorso anno, per le Rondinelle è arrivato il riscatto in bello stile, festeggiando la massima serie con due giornate d’anticipo.

L’avversario era sempre lo stesso: l’Ascoli. In quell’occasione un miracoloso salvataggio di Gastaldello a tempo scaduto scongiurò ai bianco-blu lo spareggio contro la Virtus Entella.

Oggi la musica è cambiata: basta un gol di Daniele Dessena nel corso del primo tempo per far scattare la festa tra il popolo bresciano. Infatti il Palermo, attualmente al terzo posto, è a sette punti di distacco, margine insormontabile a 180 minuti dal termine.

Un vero e proprio miracolo quello fatto registrare dalla squadra del presidente Massimo Cellino: un rapido recupero dopo la stagione fallimentare dello scorso anno. In realtà le scorie della passata stagione si era viste anche all’inizio dell’attuale campionato, con l’ex cagliaritano David Suazo in panchina. Il trend negativo ha portato ad un avvicendamento nella guida tecnica: infatti è arrivato Eugenio Corini per sostituire l’allenatore honduregno.

Con Corini il Brescia ha cambiato decisamente volto: 40 punti in 15 partite che sono valse ai lombardi la testa della classifica.

Un collaudato 4-3-1-2 il modulo e una squadra brava a recuperare da situazioni di svantaggio le chiavi principali del successo. In più è stata esaltante la stagione di Alfredo Donnarumma, capocannoniere con 25 gol e tre triplette all’attivo.

Tutto questo è il mix perfetto per un meritato ritorno in Serie A, un traguardo che la tifoseria bresciana sognava da anni e che ora è diventato realtà.

La Partita :

Dopo i passi falsi di Lecce e Palermo, allo stadio Rigamonti di Brescia c’era già aria di festa. Infatti l’Ascoli arrivava a Brescia senza bisogni di classifica, essendo nella parte centrale della graduatoria.

Tuttavia in avvio i marchigiani provano a guastare la festa delle Rondinelle risultando velenosi in attacco. Ma i maggiori stimoli e la grande qualità tecnica del Brescia vengono fuori con il passare dei minuti. Pericolosissimi Torregrossa, Spalek e Dessena, con quest’ultimo che colpisce il palo.

Proprio l’ex Cagliari, preferito a Ndoj, al minuto 36 fa esultare il Rigamonti: cross dalla destra di Bisoli e piattone che buca un incolpevole Lanni. 1-0 Brescia e sugli spalti comincia la festa. Primo gol in carriera nella serie cadetta per Dessena.

Daniele Dessena (in foto), 32 anni, realizza il gol promozione del Brescia

Nella ripresa infatti i ritmi da ambo le parti calano vertiginosamente. La squadra di Corini controlla il match senza affondare il colpo, fino al triplice fischio del direttore di gara Niccolo Baroni che sancisce la promozione del Brescia in Serie A.

Il Rigamonti è una vera e propria bolgia, e la squadra festeggia il successo cantando sulle note di un vecchio tormentone di Gigi D’Agostino.

‘Forse chissà succederà, canta con noi che torniamo in Serie A’.

Questo è il coro che è risuonato per tutta la città di Brescia, dallo stadio Rigamonti fino alla fontana di Piazza Repubblica, luogo dove è continuata la festa nel post partita.

Alla fine è successo davvero. Brescia torna a festeggiare e finalmente vede riaprirsi le porte della Serie A.

Ora la palla passa alla dirigenza e in particolar modo al presidente Massimo Cellino. Nelle due partite rimanenti il Brescia deve cercare di portare a casa il titolo – manca solo un punto -, ma bisogna soprattutto iniziare a pianificare la prossima stagione, con ( finalmente ) il ritorno tra i grandi.

Tabellino:

Brescia (4-3-1-2): Alfonso; Mateju, Cistana, Romagnoli, Martella; Bisoli, Tonali, Dessena (93′ Gastaldello); Spalek (78′ Dall’Oglio), Donnarumma (68′ Morosini), Torregrossa. All. Corini.

Ascoli (4-3-1-2): Lanni, Andreoni, Brosco, Valentini, Rubin, Addae (70′ Cavion), Troiano, Frattesi, Ninkovic (55′ Ganz), Ardemagni, Chajia (77′ Baldini). All. Vivarini

Marcatori: 36′ Dessena

Arbitro: Baroni di Lecce

Ammoniti: 64′ Bisoli (B), 89′ Mateju (B)