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Bryan, fine di un’era: i gemelli dei record lasciano il tennis

Nel giorno in cui le polemiche echeggiano nel mondo del tennis, con il boicottaggio del torneo di Cincinnati in difesa del ‘Black Lives Matter’ (con Naomi Osaka in prima fila), anche i fratelli Bryan ci mettono del loro per rendere il tutto ancora più grigio.

Infatti con un lungo post su Instagram i due doppisti dei record hanno annunciato a 42 anni il loro ritiro dal tennis.

Americani, gemelli, uno destrorso l’altro mancino: difficile in questo sport non conoscere Mike e Bob Bryan, due ragazzoni che hanno completamente rivoluzionato la disciplina del doppio.

22 anni di grandi successi e di primati difficilmente eguagliabili: 119 tornei conquistati, di cui 16 Grandi Slam (sei Australian Open, due Roland Garros, tre Wimbledon e cinque US Open).

Insieme hanno anche vinto l’oro olimpico per gli Stati Uniti alle Olimpiadi di Londra 2012. A ciò si aggiungono anche dieci stagioni concluse da coppia numero uno del ranking, posizione occupata addirittura per 438 settimane.

Mike Bryan vanta anche due major in più rispetto al fratello gemello, ossia quelli conquistati in coppia con il connazionale Jack Sock, nel momento in cui il suo celebre partner era alle prese con un’operazione all’anca (2018).

All’apparenza un tuono a cielo aperto, ma in realtà l’addio dei fratelli Bryan era nell’aria. La loro assenza nell’entry list dell’imminente US Open aveva già fatto suonare un campanello d’allarme.

La prospettiva di giocare rinchiusi in una ‘bolla’ senza la presenza del pubblico di casa non li era mai andata a genio. Aspettare il 2021 era quindi una scelta assai utopica.

Parecchi anni fa, due fratelli hanno lasciato casa iniziando la scalata di un’alta montagna. Supportati dai genitori e animati da una sconfinata passione, sono saliti insieme sulla montagna fino a un punto in cui i loro occhi hanno potuto scorgere l’orizzonte. Si sono trascinati l’un l’altro sulle strade più ripide, riparandosi a vicenda durante le tempeste. Se uno dei due si sentiva stanco, l’altro spingeva più forte. Se uno dei due aveva dei dubbi, l’altro lo invitava a non avere paura. Spesso sono scivolati e si sono fatti male, ma hanno sempre amato combattere contro la montagna.

Dopo anni di scalata hanno raggiunto la vetta. La vista era bellissima, ma non si aspettavano di scorgere dal paesaggio vette ancora più alte. Il sentiero alla fine scomparve ma loro sono andati avanti, aprendosi il percorso e scoprendo posti che mai avrebbero immaginato esistessero. Non importava la direzione, erano insieme, perché il viaggio da soli per loro non sarebbe stato possibile. E quando il fisico non poteva portarli oltre, si sono voltati indietro guardando il mondo in cui avevano viaggiato. Hanno sorriso con orgoglio e sono tornati a casa spalla a spalla, con un legame più forte di prima”.

Queste le parole di Mike e Bob Bryan, i doppisti più vincenti della storia del tennis, lasciate tramite il loro profilo Instagram.

Molto provato dal ritiro dei figli anche il padre Wayne, che ha rilasciato un’intervista al NY Times:

Tanti ragazzi che iniziano con il tennis sognano di diventare i numero uno in singolarema per due fratelli gemelli con lo stesso DNA, gli stessi genitori, lo stesso allenatore, la competizione sarebbe stata troppa. Come fai a essere il numero uno del mondo se sei il numero due nella tua camera da letto? Sono nati per giocare in doppio.