Lo spagnolo torna a vincere un torneo dopo più di due anni. Al kazako non bastano 31 ace
P. Carreño Busta b. A. Bublik 6-7(5) 6-4 7-6(3)
Chengdu Open (Cina) – Cemento
A Chengdu l’esperienza prevale sulla sfrontatezza giovanile: Carreño Busta vince il suo quarto titolo in carriera battendo in finale il kazako Alexander Bublik in tre set.
A dire il vero entrambi hanno disputato un’ottima partita, sia in fase offensiva che in quella difensiva. Ma alla fine la sapienza e la compostezza dello spagnolo hanno avuto la meglio. A Bublik non sono bastati ben 31 ace ed un gioco frizzante e rabbioso.
L’ago della bilancia di questo ultimo atto sono stati i servizi: accurato quello di Carreño Busta, potente quello di Bublik.
Lo spagnolo fa la differenza con la prima di servizio – ben l’80% a fine partita – mentre il suo avversario risponde con gli ace – a volte anche con la seconda –
L’equilibrio è totale nel primo parziale, ma a recriminare è soprattutto l’iberico. Sul 5-4 conquista due palle set, annullate però con due bombe al servizio da Bublik.
Il kazako quindi allunga il match fino al tie-break, dove si procede punto a punto. Bublik gioca moltissimo a rete e facendo muovere Carreño Busta per tutto il campo. Alla fine i suoi schemi offensivi sono premiati, chiudendo il parziale per 7-5.
L’equilibrio rimane costante anche nel secondo set, ma il fin qui perfetto Alexander inizia a perdere un pò di smalto al servizio. Gli ace arrivano, ma anche i doppi falli – saranno 11 alla fine –
D’altro canto Carreño Busta continua a seguire la falsa riga del primo set, restando concentrato e giocando con ordine. La prima palla break arriva già in apertura, ma Bublik l’annulla addirittura con un ace di seconda.
Tuttavia il servizio del kazako inizia a vacillare pericolosamente, e qui è bravo Pablo a sferrare la zampata decisiva: break al settimo gioco.
Sul 5-4 lo spagnolo grazia ad un ace pareggia i conti e rimette tutto in discussione in questa finale.
Il tennis sfrontato di Bublik si sta pian piano inceppando, soprattutto al servizio, mentre Carreño continua a rimanere con i nervi saldi e a manifestare una freddezza non comune.
Le percentuali alla battuta del classe ’97 kazako continuano a calare a picco, così come gli ace. Il gigante sovietico è subito costretto a fronteggiare due palle break in apertura, ma è bravo ad annullarle con autorità scendendo in entrambi i casi a rete.
Bublik continua ad estrarre dal cilindro soluzioni estetiche prelibate: palle corte e pregevoli serve and volley. La partita ora è bella anche per merito di Carreño Busta, che riesce a rimanere concentrato durante i suoi turni di servizio.
Alexander sale 6-5, ma Pablo mantiene il sangue freddo e rimanda tutto al decisivo tie-break.
Qui il servizio del bombardiere kazako torna ad abbandonarlo: subito doppio fallo in apertura. Lo spagnolo mantiene la lucidità da fondo campo e sale 4-0.
Bublik quindi decide di giocarsi tutte le sue carte, trovando anche un altro ace di seconda per il 4-1.
Per sua sfortuna però l’esperienza di Carreño Busta non ha limiti: l’ex Top 15 è pressoché perfetto, e con un recupero tutto cuore si regala quattro match point.
Il secondo è quello buono per conquistare il titolo sul cemento di Chengdu. Per l’iberico si tratta del quarto titolo in carriera. Con questo successo mette fine ad un poco invidiabile digiuno: infatti il semifinalista allo US Open 2017 non vinceva un torneo da Estoril di quello stesso anno.
Un grosso sorriso arriva anche dal Ranking ATP: Pablo torna tra i Top 50 issandosi in 39esima posizione.
Best Ranking anche per lo sconfitto Alexander Bublik, ora n. 56, a coronamento delle ottime prestazioni degli ultimi mesi.