Il “Checo” Perez, in un’intervista per Talking Bull ha parlato della sua carriera e del lungo percorso prima di approdare in Red Bull. Il messicano ha confessato di aver pensato al ritiro molte volte nel corso della sua carriera.
Il Checo Perez si confessa: cosa l’ha spinto a restare in Formula Uno?
Il pilota messicano, guiderà per la scuderia della Red Bull nel 2021. Per il 30enne, questa è la prima grande occasione della sua carriera. Nonostante Perez abbia sempre dimostrato talento e affidabilità, nessun team di spessore si era mai interessato all’ex pilota della Racing Point. Il 2021 rappresenterà però l’anno 0 per Perez che affiancherà Verstappen nel tentativo di conquistare il suo primo titolo in carriera.
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Nell’intervista per Talking Bull, il pilota ha rivelato di aver pensato molte al ritiro nel corso della sua carriera, specialmente all’inizio della sua avventura nel mondo dei motori: “All’inizio della mia carriera ho pensato più volte al ritiro. In alcuni momenti della mia carriera ho pensato di smettere. Quando mi sono trasferito in Germania per correre nella Formula BMW ho pensato che qui si correvano due Gran Premi di Formula 1, che sarei stato amico di tutti i piloti e che mi sarei divertito un sacco. Poi sono andato lì e mi sono reso conto quanto le mie aspettative fossero diverse dalla realtà. Vivevo in una città molto piccola, con una cultura lontanissima da quella messicana a cui ero abituato”.
Il pilota ha parlato anche del momento difficile che ha attraversato durante l’ultima stagione di F1. Il messicano, ha appreso il suo licenziamento tramite le pareti di una stanza di hotel. Il proprietario della scuderia, Lawrence Stroll, incurante del suo tono di voce, stava discutendo i termini del contratto per Sebastian Vettel.
Un duro colpo per il Checo Perez che però ha dimostrato il suo valore in pista, vincendo anche il suo primo gran premio in carriera nel gp di Sakhir: “Mi sono trovato da solo all’improvviso. Diverse volte ho pensato che la Formula 1 era troppo lontana, che dovevo tornare a casa e fare una vita più normale. È in quel momento che è intervenuta la mia famiglia, che mi ha convinto a restare. Il resto lo ha fatto la mia determinazione“.
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