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CIES: le big della Serie A non sono sostenibili

Secondo uno studio dell’osservatorio CIES le big delle Serie A non sono sostenibili. Questo significa che è importante sì vincere tanto e ogni sfida, ma che conta di più costruire un progetto a “lungo termine”. Sono tante infatti le formazioni che iniziano la stagione accumulando vittorie su vittorie e poi si scaricano, per così dire. Ma perchè? Per quale motivo? Ci sono diversi fattori da considerare. Il dato sul campionato italiano deve far riflettere.


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CIES: le big della Serie A: perchè le italiane non “funzionano”?

Uno studio del CIES rivela che le big della Serie A sono meno prestanti rispetto ad altre squadre nei vari campionati stranieri. L’osservatorio ha condotto un’indagine sui migliori cinque campionati europei dove ha tenuto in considerazioni tre punti fondamentali. L’età dei calciatori, la loro permanenza in un club e la durata dei contratti.

  • Gli anni passano per tutti, anche per i calciatori che hanno fisici così atletici che sembra non invecchino mai. Con il passare del tempo però le prestazioni risultano non essere più eccellenti come all’inizio della carriera. Ad un certo punto la stanchezza fisica e mentale si fanno sentire. Quindi avere all’interno della squadra un giocatore che ha molta esperienza ma che comincia ad avanzare con gli anni, può essere un vantaggio e uno svantaggio. Sicuramente il minutaggio accumulato avrà reso il calciatore in grado di gestire qualsiasi situazione di gioco ma dall’altro lato non avrà di certo le prestanze fisiche di un giocatore agli inizi. La Lazio è tre le prime squadre ad avere molti profili over 30, in graduatoria anche Benevento, Parma, Genoa e Sampdoria. Le formazioni tedesche e inglesi sono invece più bilanciate.
  • Un altro fattore da considerare è l’armonia del gruppo. “Lo spogliatoio” è infatti importantissimo per il benessere dell’intera squadra che deve essere tale dentro ma anche fuori dal campo. Quando una formazione è coesa e ben amalgamata i risultati arrivano.
  • La durata del contratto è forse il punto più importante. Se una squadra o una società ragiona a lungo termine, quindi costruisce un progetto che darà i propri frutti nel tempo, non può essere “dipendente” dai giocatori che hanno il contratto in scadenza. L’allenatore dovrà invece far “girare” la squadra e cercare di non creare nessun dovere nei confronti di un calciatore.

Dallo studio del CIES ne è risultato che il Manchester United, la Real Sociedad e l’Athletic Club sono le tre squadre più sostenibili. Per quanto riguarda le italiane le big rientrano nella classifica ma non spiccano. Questo l’ordine dalla più sostenibile alla meno: Sassuolo, Napoli, Lazio, Cagliari Bologna, Milan, Torino, Juventus, Inter ed Atalanta.