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Conte, Inter e 3-5-2

Verrebbe da dire, pronti alla guerra?

Il nuovo generale dell’Inter, sicuramente cercherà di trasformare la società nero-azzurra da “Pazza Inter” a “Sparta Inter”, dove non sono ben accetti calciatori demotivati o con poco carattere, resteranno solo uomini pronti alla guerra, dirompenti nella fase offensiva e in grado di sacrificarsi uniti e compatti nella fase difensiva. Il tutto grazie ad una super preparazione.

Come funziona il “sistema Conte”? Come sarà applicato alla nuova Inter?

Il sistema Conte è un lavoro fatto da sacrificio e meticoloso controllo, grazie ad uno staff di primissimo livello, di cui fanno parte nutrizionisti, psicologi, preparatori atletici e due collaboratori personali.

Mister Conte studia continuamente i video e i dati statistici dei rendimenti in allenamento grazie ad algoritmi sviluppati ad hoc, una vera e propria ossessione quella del mister che chiede a tutti i calciatori durante le esercitazioni di non scendere mai al di sotto dei 120 battiti al minuto.

Proprio i preparatori atletici sono capitanati dal Sergente Pintus (ex Real Madrid), fedelissimo del mister, il sergente è un amante della corsa, vecchia scuola, che prevede poco pallone e molto allenamento fisico. L’obiettivo principale è quello di incrementare la resistenza fisica e la forza di base dosando minuziosamente il lavoro, differenziando il tutto per ciascun calciatore a seconda della condizione. Il sergente sostiene infatti il metodo degli sforzi dinamici, massimo sforzo per carichi non particolarmente alti che, uniti ad un’attenta pianificazione tecnico-tattica consente a questa metodologia di allenamento di gestire al meglio la profilassi degli infortuni come statisticamente confermato dalle sue pregresse esperienze calcistiche.

Per mister Conte usualmente la settimana di allenamento inizia con sessioni improntate sull’aspetto fisico. Poi a metà settimana sposta le sue attenzioni sull’aspetto tecnico individuale e su quello tattico delle varie fasi di gioco. Una caratteristica delle sessioni di allenamento del mister è quella di dedicare gli ultimi 7 minuti ad un intensissimo lavoro a secco, impostato come segue 

100 m in 20 sec (20 sec di riposo), 75 m in 15 sec (15 sec di riposo), 50 m in 10 sec (10 sec di riposo). Tutto ripetuto appunto per 7 minuti continuativi.

Il duro lavoro durante la settimana, fatto di corsa senza palla, è infatti una delle poche critiche rivolte da alcuni calciatori alla metodologia di Mister Conte.

Difesa a tre, la difesa a tre è fondamentale per il mister e comporta un diverso modo di attaccare rispetto alla difesa 4. Durante l’esperienza al Chelsea del mister il passaggio dalla difesa a 4 alla difesa a 3 ha giovato nella finalizzazione oltre a diminuire i gol concessi. Nonostante la media tiri a partita sia calata di circa 2.7, il Chelsea è riuscito a capitalizzare circa 0.5 gol a partita in più.

Questo perché la squadra ha trovato maggiore efficienza nei suoi attacchi, riuscendo a gestire il pallone in maniera diversa. (Segue spiegazione tattica).

Invece in difesa la statistica è particolare, infatti col passaggio alla difesa a 3, i tiri in porta ricevuti calano solo di circa 0.2 a partita.

In effetti quello che sposta l’ago della bilancia sono i gol subiti, con la difesa a tre, per gli avversari è risultato molto più difficile attaccare la squadra del mister, trovando sempre una difesa schierata e quindi hanno dovuto spesso provare la conclusione dalla distanza risultando meno efficaci.

Antonio Conte attualmente è uno dei migliori tecnici in circolazione, nel prossimo campionato l’Inter senza dubbio con la propensione del mister a curare meticolosamente la fase difensiva sarà la difesa più forte e meno battuta del torneo.

La domanda che spesso ci si pone è visto gli interpreti l’Inter gioca con il 3-5-2, il 5-3-2 o il 3-4-1-2?

Possiamo confermare che il modulo di gioco di mister Conte sia 3-5-2 in partenza, durante la fase di non possesso, a palla scoperta passa automaticamente ad un più difensivo 5-3-2. Viceversa in fase di possesso con l’inserimento della mezzala e degli esterni diventa un 3-1-2-4. Quindi la risposta è un 3-5-2 sulla carta. Sicuramente i tifosi interisti apprezzeranno questa solidità difensiva, che permetterà all’Inter di uscire dal campo con molti “clean sheet”, dal punto di vista dello spettacolo offensivo non sarà il Manchester City di Guardiola, ma con l’acquisto dell’ariete Lukaku, la squadra nero-azzurra avrà un sacco di spazi in più dove un calciatore in crescita esponenziale come Lautaro Martinez, finalmente ricollocato nel suo ruolo naturale, potrà fare la fortuna del Mister e di molti Fantallenatori.

Calciomercato, il mister aveva chiesto al Direttore Marotta due pedine imprescindibili per il suo gioco, Lukaku e un regista. Oltre a degli esterni adatti al suo gioco dopo aver ovviamente valutato quelli presenti in rosa. Noi crediamo fortemente che tralasciando l’acquisto di Lukaku, arrivato dopo un derby di mercato con la Juventus, l’acquisto più importante considerando le condizioni a cui è stato preso, il prezzo e l’utilizzo negli schemi è quello di Sensi.

Chi è Sensi?

Sensi è il classico regista che predilige giocare davanti alla difesa, classe 1995, il quale ha accumulato esperienza nel campionato italiano con il Sassuolo, può essere schierato all’occorrenza anche come mezzala essendo che è dotato di un buon tiro dalla distanza. Sensi ha un’ottimo controllo di palla, un’ampia visione di gioco che gli permette di giocare palla di prima, con verticalizzazioni che si auspica faranno proprio la fortuna dell’Inter durante le ripartente. Abile con entrambi i piedi anche se il suo preferito è il destro.

ANALISI TATTICA del 3-5-2 di Mister CONTE

Fase di possesso. In fase di costruzione i tre difensori centrali si allargano molto, creando insieme al regista Sensi un rombo, che serve a far circolare il pallone fino a trovare lo spazio giusto per lo sviluppo successivo. I due esterni partono subito alti fino a centrocampo, anticipando la fase offensiva  che come sopra menzionato passa dai piedi del regista che rimane molto più basso rispetto alle due mezzali, il cui viene servito sistematicamente in fase di costruzione anche se marcato stretto. La soluzione alternativa al giro-palla basso della nuova Inter targata Conte sarà la ricerca di una delle due punte centrali verticalizzando immediatamente, la punta di conseguenza cercherà il dialogo con il compagno di reparto, si appoggerà sulla mezzala o sull’esterno alto. Quindi Skriniar e De Vrij si occuperanno delle verticalizzazioni, mentre Lukaku è predisposto ad andare in contro al centrocampo e successivamente verticalizzare su Lautaro o appoggiare palla all’esterno e puntare la porta per creare lo spazio alla mezzala.

Durante la manovra quindi la squadra di Conte vede protagonista il suo regista, il quale se dispone di qualche spazio riesce a diventare pericoloso per gli avversari ricevendo l’appoggio dalla mezz’ala per poi proporre la giocata più efficiente. Le qualità tecniche e visive del regista nero-azzurro permettono a tutti i giocatori che partecipano alla fase offensiva di proporsi in profondità. L’Alternativa allo scarico su Sensi e che sicuramente sarà frequente è lo sviluppo per catene sulle fasce laterali, dove l’esterno di riferimento una volta scaricata palla sulla mezzala ha sempre il compito di puntare la profondità, indipendentemente da come si svolge la manovra. Quindi l’esterno si troverà a dialogare con una punta o eventualmente anche con il supporto di Skriniar a cui piace salire nelle azioni offensive fungendo quasi da terzino aggiunto allo sviluppo dell’azione.

La fase di finalizzazione si svolgerà con l’ausilio delle mezz’ali, grazie agli inserimenti delle stesse o effettuando scambi stretti con le punte. La squadra di Conte però finalizzerà le sue giocate anche con i cross da parte degli esterni, che dopo aver sviluppando il gioco per catene sopra citato arriveranno spesso a proporre traversoni in area di rigore dove troveranno al centro il gigante Lukaku più la mezzala che si è inserita.

Fase di non possesso. In questa fase di gioco l’Inter concederà rare azioni pericolose agli avversari. Quando la squadra avversaria sarà in fase di costruzione, usualmente le difese targate mister Conte restano con la sola linea composta dai tre centrali difensivi, mentre il centrocampo si dispone in modo tale da occupare gli spazi e di intervenire sulle linee di passaggio. Quando invece l’Inter sarà attaccata da una squadra che consolida il possesso fino ad arrivare nella trequarti, la linea difensiva si disporrà a 5. Contemporaneamente Sensi e Brozovic si schiacceranno formando una linea davanti alla difesa, con l’altra mezzala più libera a fare pressing sul portatore palla, alla Juve mister Conte aveva Vidal e non è un segreto che il mister lo vorrebbe a Milano. Le due punte usualmente in fase di non possesso partecipano esclusivamente alla parte iniziale del pressing alto, scalando raramente dietro la linea di centrocampo.

Quindi le squadre di Antonio Conte affrontano la transizione negativa con un contro-pressing iniziale nel tentativo di rubare palla il prima possibile. In pressing vanno i giocatori più vicini alla zona dove si è persa la palla. I tre difensori in questa fase restano in posizione senza scomporsi, uscendo in intervento solo con palla in possesso della punta avversaria. Dando la possibilità alla squadra in questa transazione di ricompattarsi in pochi secondi.

ANALISI SWOT:

Punti di forza:

  • Attaccante molto fisico abile nel gioco di squadra
  • Superiorità numerica sulle corsie laterali in fase offensiva e inserimenti delle mezz’ali
  • Occupazione completa del campo a scalare

Punti di debolezza:

  • Difensore Sinistro, l’Inter non ha calciatori abili in fase difensiva in quel ruolo.
  • Centrocampo, manca una mezzala con caratteristiche alla Vidal o M.Savic