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Copenaghen, quando il calcio si fa «scuola»

Il calcio è creativo? Sicuramente in Danimarca la fantasia non manca. Se il Midtjylland è al lavoro per far assistere alle partite al drive-in nel parcheggio dello stadio, l’Aarhus vuole portare i tifosi in campo con Zoom, allestendo tribune virtuali. Sicuramente non è da meno il Copenaghen.

Il Telia Parken è chiuso ai tifosi, ma non a 200 bambini di quarta e quinta elementare. Il campionato danese ripartirà il 28 maggio rigorosamente a porte chiuse. Come poter sfruttare allora le tribune con i loro 38065 posti? Ecco l’idea. Mettere a disposizione della scuola cittadina Øster Farimagsgades lo stadio che ospita le partite casalinghe del Copenaghen e della Nazionale danese.

Gli alunni potranno utilizzare l’impianto per sette settimane e seguire le lezioni con vista panoramica sul terreno di gioco, rispettando le norme sul distanziamento sociale. 

Si è svolto ieri il «primo giorno di scuola». Il tutto documentato da un video diffuso attraverso il sito ufficiale del club e i suoi canali social. «Ora che non possiamo riempire lo stadio di spettatori per una partita, è bello poter aiutare gli altri a vincere le loro sfide», spiega con un comunicato il club danese.

La giornata è iniziata con i giovani studenti che hanno intonato l’inno nazionale, per poi entrare in tribuna Vip e godersi la prima lezione sui banchi del Telia Parken. «Siamo contenti di poter aiutare le scuole di Copenaghen e il comune a risolvere una sfida difficile. Non vediamo l’ora di vedere molti bambini felici qui. In questo modo gli studenti dovrebbero poter completare gli studi entro la pausa estiva», ha commentato Lars Bo Jeppesen, direttore della società che gestisce lo stadio del Copenaghen.

La Danimarca è tra le prime in Europa a riaprire le porte alla didattica. Le lezioni vanno svolte all’aperto e l’iniziativa dei campioni nazionali in carica è unica nel suo genere. La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo. Chissà se sentiremo presto parlare di altri stadi trasformati in scuole. Sicuramente l’idea, di questi tempi, farebbe felici grandi e piccini.