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Da Vidal a Zidane: le espulsioni più famose della storia del calcio

Dopo la sconfitta casalinga patita contro il Real Madrid l’Inter è a un passo dall’eliminazione dalla Champions League. Una prestazione preoccupante, quella dei nerazzurri, che in questo avvio di campionato stanno faticando non poco. Ma molto del risultato di San Siro è dipeso, probabilmente, dall’espulsione di Arturo Vidal, che dopo un contatto non sanzionato, subito in area avversaria, ha protestato in maniera veemente contro il direttore di gara. E con un giallo dopo l’altro, è finito sotto la doccia in anticipo e non ha nascosto la sua frustrazione al termine della gara.

Nonostante non sia certo un episodio che si verifica su base giornaliera sui campi da calcio, quella di Vidal è però solo l’ultima di tante espulsioni iconiche nella storia della disciplina. Ne abbiamo selezionate alcune, quelle più famose, per ricordarle insieme.

  1. Lionel Messi

Cominciamo con un nome a sorpresa. Non solo perché si tratta di uno dei più grandi di tutti i tempi, ma soprattutto perché non accade spesso di vedere La Pulce abbandonare anzitempo il terreno di gioco. Eppure, la stella del Barcellona ha ricevuto un cartellino rosso molto, molto doloroso, perché arrivato durante il suo esordio con la maglia della nazionale argentina. A dirla tutta, Messi era entrato in campo da nemmeno un minuto nell’amichevole del 2005 contro l’Ungheria. Tempo sufficiente per rifilare una manata a Vanczák e uscire in lacrime di fronte a tutto il mondo.

2. Mario Balotelli

A questa lista non poteva certo mancare uno degli sportivi più eccentrici al mondo, quel Mario Balotelli la cui carriera è scandita da episodi spesso controversi. Il più clamoroso, forse, è quello della scorsa stagione, quando Super Mario riuscì nell’impresa di farsi cacciare in soli 8 minuti. Nulla, paragonato a Messi, ma quella dell’ex attaccante del Brescia fa impressione perché arrivato per doppio giallo. Il primo, per un brutto fallo su Pisacane. Il secondo, manco a dirlo, per una parolina di troppo rivolta all’arbitro.

3. Francesco Totti

Parlavamo di Balotelli, appunto, dipingendolo come un personaggio spesso colpevole di aver commesso degli errori dentro e fuori dal campo. Ma la sera del 5 maggio 2010 l’allora attaccante dell’Inter fu vittima di uno dei falli più eclatanti della storia del nostro calcio. L’autore? Sua maestà Francesco Totti. Siamo a pochi minuti dalla fine della finale di Coppa Italia di quell’anno e l’Inter è avanti sulla Roma. Balotelli tiene palla vicino alla bandierina per guadagnare tempo ma viene interrotto dal capitano della Roma, che lo falcia da dietro. Rosso diretto, per quello che lo stesso Totti definirà un fallo bruttissimo.

4. Roy Keane

Siamo nel settembre del 1997 e gli occhi di tutta l’Inghilterra sono rivolti alla partita tra Leeds e Manchester United. In particolare, c’è grande apprensione per le condizioni di Roy Keane, che a seguito di un contrasto con Alf-Inge Haaland rimane a terra dolorante. Il norvegese gli si avvicina minaccioso, esortandolo a rialzarsi, ma il responso dei medici è dei peggiori, perché la leggenda dello United dovrà operarsi al crociato. Roy non è per uno che dimentica, e quattro anni dopo si trova nuovamente di fronte ad Haaland, che nel frattempo è approdato al Manchester City. L’epilogo lo conoscete già o, più semplicemente, potete immaginarlo. Intervento scellerato di Keane, 5 giornate di squalifica e rottura del legamento per Haaland.

5. Zinedine Zidane

Dulcis in fundo, uno dei ricordi più belli per noi italiani ma anche uno dei più tristi per il calcio internazionale. È il 2006 e a Berlino si gioca la finale della Coppa del Mondo. La partita è tesa, in equilibrio fino alla fine, supplementari compresi. La sensazione è che solo un episodio possa cambiarla davvero, il colpo del campione. In effetti, sarà proprio il più grande tra i 22 in campo quella sera a indirizzare la Coppa verso l’Italia, ma non come spesso fatto durante la sua straordinaria carriera. Questa volta, Zidane perderà le staffe nei confronti del nostro Materazzi, atterrandolo con la testata più famosa della storia del calcio, nell’ultima partita della sua vita da calciatore. Il resto, per noi italiani, è storia.