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Dakar 2020, tappa 1: la prova delle sorprese e delle conferme

La Dakar 2020 prende il via, con la tappa 1 che da Jeddah ha condotto ad Al Wajh. Tante le sorprese ma anche le conferme, in un’edizione che vede l’esplorazione di un nuovo territorio, quello dell’Arabia Saudita.

Classe auto

Nelle quattro ruote Nasser Al Attiyah è partito subito al comando, dimostrando di essere il più veloce. Tuttavia il vincitore del 2019 si è dovuto fermare a pochi passi dal traguardo per un problema tecnico, perdendo tutto vantaggio che era riuscito ad accumulare. E così la tappa se l’è aggiudicata il lituano Vaidotas Zala, al volante di una Mini privata.

Stephane Peterhansel ha concluso secondo con il suo Mini X Raid in versione buggy, aggiornato. Il francese aveva ribadito fin dalla vigilia che non avrebbe spinto troppo, ma è stato comunque veloce. Dietro di lui l’altro pilota X Raid, e grande favorito, Carlos Sainz. Il madrileno due volte iridato WRC paga quasi tre minuti da Zala. hanno chiuso la top five il già citato Al Attiyah, a 5 minuti e mezzo dal leader, e l’olandese Bernhard Ten Brinke.

Bella prova di Mathieu Serradori, sesto di giornata. Il francese, al volante di un buggy Century, è al debutto nella Dakar dopo aver vinto l’Africa Eco Race nel 2018. Serradori si è messo dietro piloti di spessore come Orlando Terranova e Yazeed Al Rajihi. Quest’ultimo, che tra l’altro corre in casa, è stato anche lui fermato da un guasto tecnico.

Tra le delusioni di questa prima giornata saudita citiamo Ginel De Villers. Il sudafricano, considerato uno dei papabili per la corona non è mai stato della partita, chiudendo la tappa con una modesta 14esima posizione.

E’ andato invece bene Fernando Alonso, undicesimo di giornata. Il due volte iridato di F1 non ha commesso errori (a parte uno stop per una foratura), ed ha mostrato un passo interessante in alcune frazioni. L’asturiano arriva ad Aj Wajh con un distacco di appena un minuto e mezzo dalla top ten.

Classe moto

Nelle due ruote non ci sono state grosse sorprese, ma solo una gran conferma. Toby Price è venuto qui per primeggiare, e così ha fatto. L’australiano della KTM ha lasciato sfogare lo statunitense Ricky Brabec, per poi seminarlo e tagliare per primo il traguardo. Non tutto è filato liscio per Price, il quale è rimasto senza roadbook e si è dovuto orientare seguendo Matthias Walkner, terzo di giornata. Brabec, specialista della Baja 1000, vuole dimenticare la delusione dell’anno scorso, quando la rottura del motore ha posto fine ai suoi sogni di gloria.

Stupisce la partenza al rallentatore di Joan Barreda. Il catalano, noto per i suoi avvii a razzo, ha preferito essere più cauto, anche per evitare di farsi male. Stesso discorso per Adrien Van Beveren, anche lui noto per le sue andature “sostenute”. I due sono settimo e decimo rispettivamente, e pagano dagli otto ai dieci minuti da Price.

Pablo Quintanilla è sesto con la prima delle Husqvarna, proprio davanti a Barreda. Nona piazza per Andrew Short, con l’altra moto austro-svedese. Il pilota texano, noto per i suoi trascorsi nel Supercross come ufficiale Honda e KTM, è alla sua terza partecipazione alla Dakar. Solo 21esima Laia Sanz, che porta al debutto la nuova Gas Gas.

Con il 24esimo tempo, Jacopo Cerutti è il migliore degli italiani. Gli altri azzurri sono ben oltre la 50esima posizione.

Le altre classi

La tappa 1 della Dakar 2020 vede al via, come sempre, anche i quad, gli SxS e i camion. Per le moto a quattro ruote il protagonista è il rientrante Ignacio Casale, che rifila oltre cinque minuti e mezzo al rivale di sempre Rafal Sonik. La classe SxS, riservata agli UTV, vede invece il polacco Aron Domzala come leader provvisorio, davanti allo statunitense Casey Currie. Tredicesimo il nostro Michele Cinotto.

Infine, la classe camion ha visto la vittoria di giornata di Anton Shibalov, con il campione in carica Eduard Nikolaev solo decimo. Dodicesima piazza per Albert Llovera, con l’Iveco del team semiufficiale De Rooy.

Classifiche: https://www.dakar.com/en/rankings