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Dakar 2020, tappa 12: Sainz e Brabec, la consacrazione

Con la tappa 12, la Dakar chiude l’edizione 2020. L’atto conclusivo della prima edizione del rally in terra saudita si svolge su di un percorso veloce, composto addirittura in maggioranza da asfalto. La prova speciale è corta, 167 Km, dune quasi assenti ed un cambio di elevazione evidente, ma non elevato. Più che una tappa di un rally raid, sembra una speciale del WRC!

Classe auto

La tappa 12 per Carlos Sainz è stata poco più di una passerella, avendo già ipotecato la vittoria della Dakar 2020 nelle tappe precedenti. Per il pilota spagnolo, classe 1962, è alla terza affermazione nella gara più tosta del mondo, e per di più ottenuta con tre vetture diverse. El Matador ha fatto la differenza soprattutto nelle tappe non vinte, specialmente nella decima dove non ha sbagliato nulla.

Sainz batte così i suoi rivali più pericolosi, Nasser Al Attiyah e Stephane Peterhansel. “Petter” ha sofferto molto l’aspetto della navigazione: il suo copilota, il portoghese Fuiza, non parlava bene l’inglese, e anche Stephane ha lo stesso problema. Ci è voluto un pò per adattarsi, ma alla fine l’equipaggio ha fatto valere la sua infinita esperienza, trionfando in ben quattro tappe.

Per Al Attiyah, invece, il discorso è di carattere più tecnico. Le Toyoya Hilux 4×4 erano svantaggiate rispetto alle strapotenti Mini a due ruote motrici, specie sui percorsi sulle dune del Rub Al Kahli. Ciononostante, il principe del Qatar è stato di gran lunga il migliore del team Gazoo Racing, staccando nettamente i compagni di marca.

Yazeed Al Rajihi è quarto in quella che è, in fondo, è la sua gara di casa. Il pilota saudita non è mai stato un fulmine nelle edizioni sudamericane, ma qui ci teneva molto a fare bene. E ci è riuscito.

Ginel De Villers, invece, ha deluso le aspettative. Il sudafricano ha vinto una sola tappa, la seconda, ma per il resto non è mai stato in lotta. Ha subito la competitività di Al Attiyah, e non è mai sembrato a suo agio sui terreni di gara. Orlando Terranova, invece, ha fatto faville all’inizio del rally, quando si è trovato in testa alla classifica. Poi, però, è stato riassorbito.

Con l’ottavo posto assoluto, Mathieu Serradori conclude una Dakar da sogno. Il francese si è trovato a suo agio nei percorsi sabbiosi, grazie alle doti del suo buggy Century e all’esperienza maturata all’Africa Eco Race. Wei Han sale al decimo posto, un risultato eccellente per il cinese al volante del Geely a quattro ruote motrici.

Non ha ottenuto la top ten, ma Fernando Alonso merita solo tanti applausi. Il due volte iridato F1 non aveva mai corso un rally raid in vita sua, eppure ci ha messo pochissimo ad apprendere le basi. Subito veloce e regolare, l’asturiano ha commesso solo due errori: uno nella seconda tappa, quando ha aperto una ruota, l’altro alla decima, quando si è ribaltato. Per il resto, ha fatto vedere di essere un campione. Ha persino sfiorato la vittoria nella tappa 8, battuto da Serradori sul filo di lana.

Parlando della tappa 12, Al Attiyah si aggiudica la speciale finale della Dakar 2020, davanti a Yasir Seaidan ed a Terranova. Alonso chiude al quarto posto.

Classe moto

Ricky Brabec ce l’ha fatta. Il pilota Honda è il primo statunitense a vincere la Dakar, e riporta l’Ala Dorata ad un successo che le mancava da 31 anni. Con questo risultato s’interrompe anche la striscia positiva della KTM, che non schiodava dal podio più alto da ben 18 anni.

Brabec ha vinto la corsa per due ragioni. La prima è che ha unito in maniera impeccabile velocità e gestione, evitando errori e cadute. La seconda è che non ha avuto un vero e proprio avversario, se non nella seconda settimana. Infatti, dopo gli alti e bassi dei piloti KTM, il primo inseguitore di Brabec è diventato Pablo Quintanilla, che però è stato troppo conservativo nella prima settimana. Comunque, il cileno della Husqvarna vince due tappe e chiude secondo, miglior piazzamento in carriera.

Menzione speciale per un altro cileno, Jose Cornejo. Il pilota Honda è stato un pretendente al successo fino all’ultimo, quando una serie di disavventure lo hanno estromesso dalla lotta. Si prende comunque la soddisfazione di vincere la prova di oggi, rovinando la festa di Brabec per 53 secondi. Con quest’ultimo colpo di reni, Cornejo ipoteca il podio ai danni di Toby Price, deluso e forse anche deludente.

L’australiano è partito forte, ma poi è inciampato più volte, perdendo e guadagnando terreno. Così come Joan Barreda, ancora una volta rimasto a bocca asciutta. Menzione speciale anche per Ross Branch, pilota del Botswana vincitore di una tappa e a lungo in lotta per un piazzamento d’onore. Così così la gara di Laia Sanz, guerriera spagnola che ha pagato però la gioventù del progetto Gas Gas.

In quest’ultima giornata, la Dakar delle moto trema per le sorti di Edwin Straver. Il pilota olandese è caduto nel corso della prova odierna, ed è ora in ospedale in condizioni critiche. L’augurio è che Edwin si riprenda nel modo migliore possibile.

Le altre classi

Per i quad, la Dakar 2020 sarà ricordata per il dominio incontrastato di Ignacio Casale (foto di copertina). La tappa di oggi è stata perlopiù una passeggiata, un modo per salutare la folla in festa. Il cileno, reduce da un brutto infortunio datato 2018, ha mostrato una superiorità a tratti imbarazzante: quattro vittorie di fila, e poi si è limitato a giocare come il gatto con il topo,

Rafal Sonik sembrava l’avversario numero 1 di Casale, ma il polacco si è poi perso per strada, ritrovandosi solo negli ultimi due giorni. Simon Vitse grande protagonista, peccato invece per Giovanni Enrico, a lungo un contendente prima che il motore lo facesse arrendere.

"Дакар-2020" близится к финалу! Вашему вниманию 11 этап гонки 🏁#kamazmaster #kamazkart #kamaz #bankvtb #totalrussia #rostec #ростех #mercedesrussia #RedBullRussia #redbull #1c #tatneft #ESAB #атмгрупп #дакар #камазмастер #GoodYear #ВертолетыРоссии #russianhelicopters #palfinger #varta #haier #Dakar2020

Pubblicato da Спортивная команда "КАМАЗ-мастер" su Giovedì 16 gennaio 2020

Per i camion, infine, lo squadrone Kamaz ha spadroneggiato in lungo e in largo, capitanata da Andrey Karginov. Il russo, alla sua seconda vittoria, ha di fatto lottato con i suoi compagni di squadra, lasciando il resto della compagnia a guardare. Onore al merito a Siarhei Viazovich, che con il suo MAZ ci ha provato a mettere i bastoni tra le ruote ai russi, mentre delude il team Iveco, il quale ha pagato l’assenza forzata del loro capitano, Gerard De Rooy.

Per quanto riguarda le vittorie di tappa, Arkadiusz Lindner vince tra i quad, mentre la prova dei camion se la porta a casa il già citato Karginov.

Classifiche finali: https://www.dakar.com/en/rankings