Tappa numero 6 per la Dakar 2020. Per questa giornata, l’ultima prima della pausa, i concorrenti dovranno affrontare un percorso che definire impegnativo è eufemistico. Una tappa lunghissima, 830 Km, di cui 477 di speciale. Il terreno è composto solo da sabbia e le temutissime alte dune del Rub Al Khali. E niente tracciati: la speciale di oggi è di fuoristrada puro, quindi l’esperienza ed il senso dell’orientamento faranno la differenza.
Classe auto
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. E Stephane Peterhansel è quello che gioca meglio di tutti. “Petter” lascia l’onere, ma non l’onore, di apripista a Carlos Sainz, essendo lo spagnolo leader della classifica generale. Poi, il francese balza subito al comando, ma è tallonato da vicino da lo stesso Sainz e dal sempre minaccioso Nasser Al Attiyah. Il madrileno passa brevemente in testa al Km 213, per appena due secondi su Peterhansel e 21 sul qatariota, ma già al Km 263 “monsieur Dakar” ristabilisce l’ordine, chiudendo la tappa con 1’35” di margine. Sainz è secondo con Al Attiyah terzo a 3’22”.
Ancora una prestazione maiuscola per Fernando Alonso. L’ex ferrarista se la cava egregiamente nella tappa più tosta di tutte, grazie anche all’esperienza del suo navigatore Marc Coma. L’asturiano è settimo, infliggendo due minuti e più di distacco a compagni di team ben più scavati come Bernhard Ten Brinke e Ginel De Villers, settimo e ottavo rispettivamente. Ancora meglio di “Nando” è Mathieu Serradori, che con il suo buggy artigianale batte l’ex iridato F1 di 45 secondi. Serradori, già vincitore dell’Africa Eco Race, ha tonnellate di esperienza sui percorsi desertici.
Yazeed Al Rajihi è ottimo quarto, nonostante un problema meccanico, mentre Orlando Terranova è solo nono, perdendo ulteriore terreno in classifica generale. Tra le note di colore c’è quella del ritiro di Bobby Patton. L’imprenditore texano, proprietario della leggendaria squadra di baseball dei Los Angeles Dodgers, si è ribaltato con il suo Toyota Hilux dopo appena 4 Km. Nell’incidente, il navigatore ha riportato ferite alla schiena ed al torso, costringendo l’intero equipaggio al ritiro.
Classe moto
Dopo il ruggito di Toby Price nella tappa di ieri, Ricky Brabec risponde a tono con una vittoria netta in quella di oggi. La super speciale comincia alla grande per la Honda, con ben quattro moto nelle prime quattro posizioni: Brabec, Kevin Benavides, Joan Barreda e Jose Cornejo si scambiano la testa più volte. Poi, lo statunitense allunga decisamente, vincendo davanti ad un Barreda finalmente concreto. Terzo posto di giornata per Matthias Walkner, il migliore dei piloti KTM al traguardo.
Detto di Price, l’australiano è stato uno dei tanti concorrenti che hanno visto il lato più crudo di una tappa già preannunciata come difficile. Già fare da apripista per motivi di classifica non lo aiuta, se poi ci aggiungiamo un inconveniente tecnico che lo tiene fermo per 16 minuti…a far compagnia a Price nell’elenco degli inciampati ci pensa Ross Branch, che distrugge una gomma perdendo una marea di tempo.
Di tutte queste sventure se ne avvantaggia non solo Brabec, ma anche Pablo Quintanilla. Il cileno della Husvqarna è quarto di questa giornata, e sale in seconda posizione nell’assoluta.
Per quanto riguarda i colori italiani, Maurizio Gerini batte di due minuti Jacopo Cerutti, in un duello valevole per il derby tricolore per la classifica assoluta. I due sono 12esimo e 13esimo, il che significa precedere una Laia Sanz non proprio a suo agio con l’esordiente Gas Gas.
Le altre classi
Padrone assoluto di questa Dakar 2020 in classe quad, Ignacio Casale si è messo in modalità gestione in questa tappa 6. Tiene a bada Rafal Sonik, oggi terzo, e trae il massimo vantaggio dal ritiro di Giovanni Enrico. Lascia dunque la vittoria al francese Simon Vitse, che così diventa il primo inseguitore del cileno nella generale. La distanza tra i due è di poco meno di sei minuti e mezzo.
Ancora una doppietta Kamaz, infine, per la classe camion, con Andrey Karginov sempre più leader. Il russo infligge 4’21” al connazionale e compagno Anton Shibalov, e ben oltre 12′ a Siahrei Viazovich, che perde così altro terreno nella classifica generale. Si ritira Eduard Nikolaev, veterano che vede però andare in fumo i suoi sogni di gloria, oltre che il motore del suo Kamaz.
Classifiche: https://www.dakar.com/en/rankings