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Dakar 2020, torna l’avventura da mille e una notte

Con l’inizio del nuovo anno riparte la stagione dei motori, con la gara più avventurosa e affascinante di sempre, la Dakar. Per l’edizione 2020 la Dakar fa il pieno di novità, a tal punto che si può anche parlare dell’alba di una nuova era.

La nuova frontiera

Le vicissitudini economiche e geopolitiche hanno spinto l’ASO di Etienne Lavigne ad abbandonare il Sudamerica dopo dieci anni. Oggi la nuova frontiera è l’Arabia Saudita, un paese sconfinato nell’Asia centrale. Non sono mancate le polemiche, tipo un codice comportamentale un tantinello rigido per i nostri standard, ma è indubbio che la nuova location manterrà intatto il fascino di questa leggendaria corsa. Certo, per i puristi la Dakar vera è solo quella africana, ma i tempi sono cambiati, e si deve fare di necessità virtù.

La Dakar 2020 si correrà in un paese quasi interamente desertico, il che vuol dire tante dune. Tuttavia, la prima settimana riserverà paesaggi insoliti, con rocce, canyon e lunghi sterrati. Per le dune si dovrà aspettare la seconda settimana, quando si attraverserà il celeberrimo deserto del Rub Al-Khali. Fondamentale sarà la navigazione, un classico delle ultime edizioni. L’obiettivo è di livellare le prestazioni degli equipaggi professionisti con quelli amatoriali, privilegiando l’orientamento alla prestazione. Aspettiamoci dunque sorprese.

Il clima dovrebbe essere clemente. Essendo che si corre in inverno, le temperature massime non dovrebbero superare i trenta gradi, con notti piuttosto fredde. La vera preoccupazione, almeno secondo il direttore di gara David Castera, sarà la lunghezza della notte, dato che i partecipanti sono tantissimi (541 iscritti) e molti arriveranno tardi al bivacco.

La Dakar 2020 si articolerà su 12 tappe. La partenza è a Jeddah mentre l’arrivo è fissato a Qiddiya. In totale si percorreranno 7856 Km, di cui 5097 di prove speciali. Si comincia il 5 gennaio e si finisce il 17, con la giornata di riposo prevista per l’11 gennaio nella capitale Riyadh.

I protagonisti a quattro ruote

Nella classe auto, l’osservato speciale è Fernando Alonso. Il pilota asturiano ha lasciato la F1 per cercare nuovi stimoli altrove. Correrà con un Toyota Hilux del team Gazoo Racing, ed avrà un navigatore d’eccezione in Marc Coma. Considerati i mezzi a disposizione, nonché il talento di Fernando, non sorprende se l’ex pilota Renault, McLaren e Ferrari sia indicato come favorito per la vittoria. Tuttavia, lo stesso Alonso si tira fuori dal pronostico, conscio del fatto che la concorrenza più esperta sarà difficile da battere.

Il primo di questi esperti è senza dubbio Nasser Al Attiyah Il principe del Qatar è il vincitore dell’edizione 2019, nonché il pilota di punta del team Toyota di Alonso. La formazione che ha sede in Sudafrica potrà contare anche sul talento e l’esperienza di Ginel De Villers, vincitore della prima Dakar sudamericana nel 2009. Da tenere d’occhio anche Bernhard Ten Brinke, veloce olandese che corre con una Hilux del team belga Overland, e Yazeed al Rajihi, pilota di casa che conosce questi terreni come le sue tasche.

A contrastare Toyota ritorna il team Mini X Raid. Nonostante il taglio del budget da parte di BMW, la formazione guidata da Sven Qvandt si ripresenta con una versione aggiornata del proprio buggy, con un frontale più corto per migliorare la maneggevolezza, e con un’affidabilità migliorata. Il potente Mini a trazione posteriore dovrebbe essere imbattibile sulle altissime dune del Rub Al Khali. Formazione a sole due punte con i veterani Carlos Sainz e Stephane Peterhansel.

Tra gli outsiders va citato Nani Roma. Il catalano ex Mini sarà al volante di un Borgward, un Suv di fabbricazione cino-tedesca. Presente anche Romain Dumas, plurivincitore della 24 ore di Le Mans. Il francese, pilota ufficiale Porsche, si schiera al via con un buggy a motore Ford V8 costruito da sé.

Concludiamo parlando dei piloti italiani. Andrea Schiumarini è al via nella classe auto con un Mitsubishi Pajero, mentre Stefano Marrini e Elvis Borsoi competono nella classe S&S, riservata agli UTV. Nella stessa categoria corre anche Camelia Liparoti, ex veterana dei quad ed al suo secondo anno in questa classe.

Gli eroi a due ruote

La classe moto vedrà la KTM contro il resto del mondo. A rappresentare la casa austriaca ci sarà di nuovo l’australiano Toby Price, campione in carica, affiancato dai veloci Matthias Walkner e Sam Sunderland. A contrastarli lo squadrone Honda, che si affiderà all’eterno secondo Joan Barreda ed al veloce statunitense Ricky Brabec. Altro rappresentante USA è Andrew Short, rivelazione dello scorso anno, che insieme a Pablo Quintanilla punteranno a portare in alto il team Husqvarna. Debutta la Gas Gas che potrà contare sui servigi di Laia Sanz, per un’accoppiata tutta spagnola dalle grandi ambizioni.

Jacopo Cerutti sarà il nostro pilota di punta nelle moto, dove ritroviamo anche l’inossidabile Fabio Fasola. Il pilota di Voghera, alla sua prima Dakar dopo vent’anni di assenza, è noto anche per essere l’organizzatore dell’Hells Gate, massacrante gara di enduro estremo che si svolge al Ciocco.

Gli altri

Nella classe camion si rinnova l’eterna sfida tra lo squadrone russo Kamaz e il resto del mondo. Eduard Nikolaev si dovrà guardare dalla concorrenza di Iveco, Tatra, Renault e compagnia bella. La casa italiana dovrà fare a meno di Gerard De Rooy, fermato da un’ernia, e saranno Janus Van Kasteren e Victor Versteijnen a fare da alzabandiera. Presente anche Albert Llovera. Martin Van Den Brink è pronto con il suo Renault del Mammoet Rallysport, così come Ales Loprais ed il suo Tatra.

L’elenco completo degli iscritti lo trovate in questa pagina.

Come seguirla in TV

In TV le tappe della Dakar 2020 saranno in onda sul Canale 20 di Mediaset. Ogni giorno verrà trasmesso uno speciale di 30 minuti a partire dalle 18. Gli abbonati a Sky e a DAZN potranno seguire l’evento su Eurosport 1, tutti i giorni a partire dalle 23.

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