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Dakar 2021 decima tappa: anche Cornejo è fuori

La Dakar 2021 non risparmia i colpi di scena, nemmeno nella decima tappa. Dopo Toby Price, la classe moto perde un altro candidato per la vittoria finale, José Cornejo. Il cileno della Honda parte da leader della classifica, ma cade nel corso della speciale e finisce in ospedale per un trauma cranico. Con “Nacho” fuori dalla contesa, Kevin Benavides è leader della classifica generale, ma Ricky Brabec si avvicina minaccioso. Saranno loro due a giocarsi il titolo, con Sam Sunderland pronto a fare il terzo incomodo.

Nelle auto invece ci sono poche novità. Yazeed Al Rajihi vince la sua seconda prova nel rally, mentre Stephane Peterhansel controlla l’eventuale recupero di Nasser Al Attiyah. Carlos Sainz perde ancora terreno, e si trova staccato di oltre un’ora nella classifica generale: la sua corsa per la vittoria finisce qui.

Dakar 2021, com’è il percorso della decima tappa?

Dopo l’anello di Neom, la carovana riparte dalla stessa località, con destinazione Al-Ula. Sono 583 i Km da percorrere, di cui 342 di prova speciale.

Dopo questa tappa, ne mancheranno solo due alla conclusione della Dakar. Non mancano per la giornata odierna le difficoltà, dettate da un percorso con superficie mista. La sabbia e la terra si distribuiscono in egual misura, ma all’appello rispondono anche le pietraie, un lago prosciugato da attraversare e -perché no? – un nastro d’asfalto. Un misto tra prove veloci e tortuose, che metterà a dura prova meccanica, gomme ed il fisico dei piloti.

L’unica cosa che manca all’appello sono le dune. Ma considerato i dieci giorni di gara alle spalle, nessuno ne sentirà la mancanza. Il traguardo si avvicina, ed e lì che sono puntati gli occhi di tutti.

Dakar 2021, la decima tappa delle moto

Sembrava un altro trionfo per José Cornejo, il secondo dopo quello della nona tappa. Il cileno di casa Honda parte, va forte e si trova persino a comandare la lista dei tempi. Ma in un attimo, la sorte di “Nacho” si rovescia. Al Km 292, José perde il controllo della sua CRF 450 Rally, e si ritrova a terra. Si rialza, inforca la moto, e rientra al bivacco, seppur attardato. Poi accusa un malore: nella caduta batte la testa, ed è in stato confusionale. Viene ricoverato all’ospedale di Tabuk, per sospetto trauma cranico. La sua Dakar finisce qui.

Dopo Toby Price, fratturatosi ieri, un altro candidato alla vittoria alza bandiera bianca. Kevin Benavides passa al comando della classifica generale. Ma sente il fiato sul collo di Ricky Brabec, vincitore della tappa odierna e distante solo 51″ dal compagno di squadra. Brabec, dopo mille difficoltà con la navigazione, ritorna prepotentemente in auge per la vittoria finale. E non va esclusa nemmeno la zampata di Joan Barreda, secondo oggi e staccato di soli 15’40” dalla vetta.

A rappresentare le speranze di KTM è Sam Sunderland. L’inglese di Dubai è terzo assoluto, a soli 10′ da Benavides. Sam non è autore di prestazioni spettacolari, ma è sempre lì pronto a dire la sua. Nella tappa di oggi, Sunderland è ottavo.

Buona prova per i due “giovani” del gruppo, Skyler Howes e Daniel Sanders. Lo statunitense è quarto con la sua KTM privata, mentre l’australiano è sesto con la moto ufficiale. In mezzo ai due c’è Matthias Walkner, ormai fuori da ogni lotta importante. Con il 41esimo tempo, Cesare Zacchetti è il migliore degli italiani.

La tappa delle auto

Se nelle due ruote abbiamo veri e propri smottamenti della classifica, il fronte delle quattro ruote è tranquillo. Yazeed Al Rajihi schiaccia sull’acceleratore con la noncuranza di chi non ha più nulla da perdere. E’ il vincitore della tappa di oggi, la seconda della sua competizione nella gara di casa.

Al Rajihi ha concluso la prova con una gomma distrutta.

Sul fronte “generale”, Stephane Peterhansel si limita a controllare la rimonta di Nasser Al Attiyah. Il pilota Toyota arriva secondo di tappa, ma batte il francese per soli 49″. Con così poco terreno recuperato, “Petter” può guardare alle due giornate conclusive con maggiore tranquillità. Ha un bottino di 17 minuti da gestire, non elevatissimo ma sufficiente per non dover correre “tirato”. Per Nasser la strada si fa in salita.

Chi invece deve rinunciare ad ogni proposito di successo è Carlos Sainz. il madrileno conclude la giornata quarto, perdendo oltre un minuto da Peterhansel. Nella classifica assoluta, il due volte iridato WRC vede il suo svantaggio superare l’ora. Allo stato attuale delle cose, è impossibile per il “Matador” puntare al successo. L’aspetto positivo è che Sainz ha a sua volta un’ora di vantaggio su Jakub Przygonski, che mette in salvo il piazzamento sul podio.

Nani Roma porta in decima posizione il suo BRX Hunter, e si avvia in punta di piedi verso un quinto posto generale. Il catalano è favorito dai problemi tecnici di Yasi Seidan, in lotta per la vittoria prima di dover aprire il cofano della sua Century. Delusione anche per Mathieu Serradori, a lungo tra i primi prima di precipitare ottavo. Sesto tempo per Ginel De Villers, il quale sembra aver ripreso la forma di sempre.

Le altre classi

Grande spettacolo nella classe quad, con Pablo Copetti che lotta con Italo Pidemonte per poi batterlo al traguardo. L’americano di origine argentina precede il cileno per appena 20 secondi. Non cambia nulla nella classifica generale: Manuel Andujar, terzo di tappa, rifila quasi due minuti ad Alexandre Giraud, portando il suo vantaggio a 21 minuti esatti.

La classe Lightweight vede Francisco Lopez Contardo finire solo sesto, ma le vicissitudini ed i ritiri eccellenti riportano “Chaleco” in testa alla classifica. Austin Jones, il rivale più pericoloso, dista dieci minuti dal cileno. Lo statunitense sfiora oggi la vittoria di tappa, salvo poi cederla a Sergey Karyakin per 29″.

Martin Macik stupisce ancora tra i camion, mettendosi dietro lo squadrone Kamaz per la seconda volta di fila. Tuttavia, questo non provoca scossoni nella classifica generale, dove i distacchi sono elevati. Dimitry Sotnikov ha ben 47′ di vantaggio su Anton Shibalov, e quasi un’ora e un quarto su Airat Mardeev. Solo la sfortuna può impedire al pilota del Tartastan di conquistare l’agognato trofeo.

Qui le classifiche