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Donne e motori: la F1 si tingerà anche di rosa

Non è assolutamente vero che donne e motori non possono andare d’accordo. L’universo femminile non è fatto solo di vestiti, lustrini e make-up, esiste anche la passione per lo sport. In particolare la passione per i motori e la Formula Uno, che per creare equità tra i generi, sta cercando di studiare una strategia per introdurre le donne in pista.


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Donne e motori possono andare d’accordo?

Certo che sì, donne e motori possono convivere. Negli ultimi anni si è visto che l’interesse da parte delle ragazze nei confronti della Formula Uno, è cresciuto. Ci sono già diverse piloti che stanno cercando di scalare le gerarchie e farsi un nome nel mondo dei motori. Il messaggio che traspare dall’evoluzione della F1 è molto positivo: è importante investire in progetti per l’equità di genere e quindi includere anche le donne. Ad esempio la competizione di SUV elettrici, Extreme E, ha abbracciato l’idea di uguaglianza di genere: i team infatti sono formati da un uomo e da una donna. Tuttavia far conoscere ad un ampio spettro di pubblico le donne piloti non sarà immediato. Prima di raggiungere alti livelli è necessario allenarsi molto e percorrere un percorso di crescita ben preciso.

Domenicali: “La F1 sta lavorando per coinvolgere sempre più le donne”

Il numero uno di Liberty Media, Stefano Domenicali, ha detto: “La Formula 1 è una di quelle piattaforme sportive che dà la possibilità a uomini e donne di correre nello stesso campionato. Non ci sono elementi che vincolino la partecipazione alle donne. Il mondo dell’automobile ha una maggioranza di praticanti maschi, però vedo che c’è la voglia anche da parte del mondo femminile di essere protagonista. Nel breve termine credo sia difficile, perché per diventare pilota di Formula 1 bisogna avere un percorso di crescita importante. La piramide che dà la possibilità a tutti quelli che entrano nel mondo delle vetture Formula di poter crescere, dà la possibilità anche alle ragazze di poter far vedere il talento. Nel breve termine, come detto, credo sia difficile, però nella logica della diversità è uno dei valori su cui anche la Formula 1 sta lavorando facendo veramente molto bene“.