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Dovizioso, Yamaha e la quadratura del cerchio per il 2022

Il gioco degli scacchi del mercato piloti 2022 potrebbe portare Andrea Dovizioso in sella ad una Yamaha. Le vicissitudini delle ultime settimane, dal licenziamento di Maverick Vinales all’abbandono dello sponsor Petronas hanno portato scompiglio nell’area della casa di Iwata, che deve rivedere in parte i suoi piani. A questo si aggiunge una penuria di piloti di talento dalle classi minori, che hanno di fatto aperto le porte del forlivese. Ma manca la proverbiale quadratura del cerchio, il che lascia una percentuale di possibilità di fallimento. Cerchiamo di analizzare questa situazione.


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Cosa deve fare Yamaha per convincere Dovizioso a correre nel 2022?

Diciamo subito che Andrea e Yamaha si stanno parlando. Il manager del pilota, Simone Battistella, sta trattando con i vertici del reparto corse già da diverso tempo, e secondo diverse fonti sono arrivati ai dettagli. Lo scenario è però complicato: i litigi tra il costruttore e Vinales hanno creato un effetto domino con diversi tasselli che vanno messi in posti diversi. Franco Morbidelli è destinato a prendere posto in Yamaha ufficiale, ma con un certo anticipo rispetto ai tempi previsti. Già a Misano il “Morbido” potrebbe vestire di blu, visto il rifiuto di Cal Crutchlow di riprendere servizio attivo. Dall’altro lato del box, la scuderia SRT è tutta da ricostruire. Petronas se ne andrà sbattendo la porta, ed i vecchi proprietari (i gestori del circuito di Sepang) hanno venduto baracca e burattini. Razlan Razali e Johan Stigefelt sono i nuovi proprietari, ma il resto è da definire. E da certe decisioni, soprattutto economiche e tecniche, dipende il destino di Andrea.


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Prendere o lasciare

La prima domanda che sorge spontanea è perché Dovizioso non abbia spinto per correre con Aprilia. Pare che non fosse del tutto convinto del potenziale della moto, ed ora con l’ingaggio di Vinales le porte sono definitivamente sbarrate. Il Dovi, secondo voci di corridoio, è sicuro di poter dire la sua con una M1, a patto che sia quella buona. Allo stato attuale, il team di Razali e Stigefelt potrebbe non essere in grado di fornire una moto factory, dovendosi accontentare di una M1 Spec-B (l’ufficiale dell’anno precedente). Ma se dovesse arrivare uno sponsor di peso, allora potrebbe scapparci la terza factory. Secondo i rumors, WithU potrebbe diventare il principale supporter della formazione ex SRT. L’azienda elettrica con sede a Milano gradirebbe un rider italiano, e magari sarebbe disponibile a scucire qualche euro in più per avere un pilota top dello stesso paese. La soluzione a questo enigma la scopriremo a Misano, quando la nuova realtà annuncerà i piani per la prossima stagione.

Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione