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Superbike, Mandalika: Toprak vince gara 2 ma è Bautista a festeggiare

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Elf CIV 2020, il racconto della stagione

Bentornati al nostro appuntamento con i review delle stagioni motoristiche 2020, con la puntata dedicata all’Elf CIV. Il Campionato Italiano Velocità è la massima espressione del motociclismo nazionale, che in passato ha prodotto talenti che si sono fatti notare nel panorama mondiale.

In questo articolo ripercorreremo la stagione della classe Superbike, la categoria maggiore del CIV. Non mancherà uno sguardo alle due classi di supporto, la Supersport 600 e la Moto3, le quali hanno regalato agli appassionati gare spettacolari e mille spunti d’interesse.

Elf CIV 2020, chi ha partecipato e dove?

La pandemia ha prodotto un calendario striminzito, con soli quattro appuntamenti concentrati tra luglio e ottobre. La prima settimana del mese estivo ha ospitato il doppio round del Mugello, rimasto orfano della MotoGP ma che si è consolato con la F1. Poi è stato il turno di Misano, a cui ha seguito Imola e infine Vallelunga, a metà ottobre. Ogni round ha ospitato due gare, per un totale di otto per l’intera stagione.

La categoria maggiore, la Superbike, ha visto le proprie gare un affare tra pochi intimi. Il numero dei partenti oscilla tra le 8 e le 13 moto, una quantità insufficiente per un campionato di così alta levatura. L’aspetto positivo è che il livello dei piloti è alto, con nomi di caratura mondiale. Pochi ma buoni, insomma.

Ducati e Aprilia sono presenti in forma ufficiale. Barni Racing rappresenta la casa bolognese, mentre i veneti si affidano alla Nuova M2 Racing. Michele Pirro e Samuele Cavalieri sono al servizio di Marco Barnabò, con due Panigale V4R. Lorenzo Savadori, rimasto fuori dal giro mondiale, ricomincia da CIV con la RSV4 1100 di Nuova M2. Proprio quei 100 cc in più concessi a Noale creano non pochi malumori nel paddock, specie dal lato Ducati.

Dal mondiale Superbike rientra Alessandro Delbianco, in sella alla BMW del DMR Racing. BMW anche per Luca Vitali, alfiere del rifondato Guandalini Racing. Lorenzo Zanetti si fa vedere su un Ducati del Broncos Racing. Presente anche una Honda, schierata da Althea Racing per Lorenzo Gabellini. Il campione in carica della Supersport guadagna anche l’accesso al mondiale, prima della rottura di Genesio Bevilacqua con la Moriwaki.

La stagione della Superbike

La classe superbike è una lotta a due tra il dominatore Pirro e il tosto Savadori. Il primo round del Mugello finisce in pareggio, con una vittoria a testa. Tuttavia, la classifica premia il “Sava”, che lascia la Toscana con ben 20 punti di vantaggio.

In gara 1, Pirro scatta dalla pole ma Savadori lo brucia in partenza. I due rimangono attaccati per metà gara, fino a quando il tester Ducati MotoGP infila all’interno il collega Aprilia alla Casanova-Savelli. Ma tempo due curve e Michele finisce a terra, per una perdita d’anteriore. Lorenzo s’invola verso la vittoria in solitaria.

In gara 2 Pirro si riprende la rivincita, vincendo e battendo l’avversario. Anche qui, come in gara 1, i due rivali sono vicini ma ad un certo punto il pugliese semina il cesenate, ribadendo la sua legge con cui ha dominato il CIV negli ultimi anni.

Il 2020 dell’Elf CIV Superbike entra nel vivo

La legge di Savadori viene ribadita nel round successivo, a Misano. La prima manche vede Savadori partire dalla pole e comandare le operazioni fino a due giri dalla fine. A quel punto, Pirro sferra l’attacco alla chicane dopo il traguardo, prendendosi il successo. Peccato che sia durato poco: infatti, in gara 2 si deve ritirare a quattro giri dalla fine, mentre era in piena lotta per la vittoria. Savadori ne approfitta: vince e si porta a +40 dal rivale.

Il doppio round di Imola può dare a Lorenzo la certezza del titolo italiano. Pirro incappa nella classica giornata storta, riportando ben due zeri pesanti. In gara 1 un altro problema tecnico lo porta a parcheggiare la Ducati Panigale V4R a tre giri dalla fine, in una corsa che lo ha costretto ad una rimonta dalle retrovie. In gara 2 cade, sempre in fase di rimonta dalle posizioni di rincalzo. Savadori, dall’altro lato, fa doppietta, ma non basta per chiudere in anticipo il discorso iridato.

Infatti, nelle due manche all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari il primo rivale del “Sava” è Samuele Cavalieri. Il compagno di squadra di Pirro parte dalla pole position, e cerca di rendere la vita difficile al “Sava”. Il quale però lo fulmina in entrambe le partenze, vincendo in solitaria. Il “Cav76” è autore di un bel duello con Lorenzo Zanetti, sulla Ducati del team Broncos. In gara 1 la spunta “Zorro”, in gara 2 Samuele.

Alla vigilia dell’ultimo round, a Vallelunga, Savadori ha 42 punti di vantaggio su Cavalieri. Il titolo è una mera formalità per l’Aprilia della Nuova M2 Racing, specie dopo quello che capita ai rivali di Barni racing alla vigilia.

Il caso gomme

Dopo la prima sessione di qualifica, Cavalieri e Pirro vengono squalificati. I commissari scoprono che le gomme (Pirelli per tutti) impiegate dai due piloti sono privi del contrassegno giallo che attestano che sono state acquistate dal rivenditore autorizzato. Marco Barnabò protesta, facendo presente che le gomme sono state comprate regolarmente dal rivenditore esclusivo (con tanto di fattura), il quale però non ha messo il contrassegno per errore. Ma ciò non basta a far cambiare idea alla direzione gara, con il risultato che Barni salta gara 2, in segno di protesta.

Titolo assegnato

Ma già dopo gara 1 le speranze iridate di Pirro erano sfumate. Partito 13esimo, il pilota di San Giovanni Rotondo è coinvolto in una grottesca collisione con Andrea Mantovani, mentre lottava per la seconda posizione. Il pilota BMW rimane incastrato con la gamba sotto la ruota posteriore di Michele ma, fortunatamente, nessuna conseguenza fisica per entrambi. Ma che paura!

Con il ritiro di Pirro, e la quinta posizione di Cavalieri, Savadori ha praticamente il titolo in tasca. Ma “Sava” non si accontenta di una passerella, e domina anche la prima manche romana, precedendo Luca Vitali e Alessandro Delbianco. Lorenzo si porta a casa pure gara 2, portando il bottino di vittorie stagionali a 6.

Elf CIV, la stagione 2020 delle altre classi

Nella classe Supersport 600, il trionfatore della stagione 2020 è Luca Bernardi. Il sanmarinese della Yamaha si porta a casa quattro delle otto gare in campionato, e batte Davide Stirpe per 16 punti. Stirpe, vincitore di gara 1 a Vallelunga, contende a Bernardi il titolo fino all’ultimo. Soltanto settimo il sei volte campione Massimo Roccoli, che nel 2020 conta un solo podio all’attivo.

La Moto3, infine, è appannaggio di Kevin Zannoni. Il cesenate classe 2000 porta il primo scudetto a Fausto Gresini, che da qualche anno ha lanciato un suo Junior Team proprio qui (tra gli allievi citiamo Riccardo Rossi, oggi nel mondiale). In sella ad una Honda pressoché identica a quella adoperata da Jeremy Alcoba e da Gabriel Rodrigo, Zannoni ha vinto quattro manche di fila, battendo per 12 punti il portacolori del team Portomaggiore Alberto Surra, in sella ad una KTM. Terzo lo spagnolo Vicente Perez, ex CEV e splendido doppiettista del round di Imola con la pesarese TM.

Congratulazioni, infine, ai vincitori delle altre categorie che hanno fatto da cornice al CIV. Manuel Bastianelli è campione della Supersport 300, mentre Christian Lolli si porta a casa il titolo della PreMoto3, destinata ai giovanissimi. Complimenti, infine, alla spagnola Beatriz Neila Santos, vincitrice della prima edizione della Women’s European Cup.