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Elizabeta Ejupi fugge dal Kosovo e inizia a Londra la sua carriera nel calcio

Elizabeta Ejupi è diventata una calciatrice professionista quando aveva 16 anni. Probabilmente nei piani dei suoi genitori, per il suo futuro, non era esattamente contemplato il gioco del calcio. Piuttosto il loro interesse primario era cercare di sopravvivere in un Paese in guerra.

La famiglia di Elizabeta Ejupi è stata costretta a viaggiare per oltre 2.500 chilometri per raggiungere Londra e sfuggire alla situazione sempre più instabile nel suo Paese natale: il Kosovo. La terra scossa da una guerra tra la Repubblica Federale di Jugoslavia e l’Esercito di Liberazione del Kosovo sostenuto dalla NATO. Un conflitto iniziato nel febbraio del 1998. Che si è via via inasprito prima di concludersi nel giugno 1999, rendendo pericolosa la vita per tutti coloro che vivevano nella regione.

I suoi ricordi

Guardandosi dietro ricorda come i suoi genitori le avessero detto di vivere in una zona di guerra: “Non è stata una bella guerra, è stato un enorme genocidio“, ha detto la centrocampista della London City Lionesses. “Anche molte altre persone hanno vissuto situazioni simili. Dobbiamo fare in modo di parlarne per fermare le guerre e non permettergli di continuare da nessun’altra parte“.

Fuggita dal Kosovo quando aveva solo 3 anni, ha affrontato un lungo percorso. Sia per arrivare a Londra sia per adattarsi ad un nuovo ambiente e in quest’ultimo caso il calcio è stato sicuramente un conforto. “Era ovviamente difficile, principalmente imparare una nuova lingua, ma penso che il calcio lo abbia reso facile“, dice Ejupi

Giocare al calcio in strada, nel sud di Londra, ha aiutato lo sviluppo di Ejupi. Nello stesso modo in cui ha aiutato alcune delle più grandi star dello stesso gioco, tra cui Callum Hudson-Odoi, Jadon Sancho e Wilfried Zaha.

Man mano che affinava le sue abilità calcistiche, diventava sempre più chiaro come Elizabeta Ejupi fosse una giocatrice di talento. Ed è stato proprio dalla tenuta in cui è cresciuta che è iniziato il suo viaggio nel gioco professionistico.

Pauline Cope (l’ex portiere del Charlton e dell’Inghilterra) era una giocatrice professionista all’epoca“, dice Ejupi. “Mi ha visto alle elementari e mi ha detto di venire al Charlton. Avevo paura, ovviamente. Non pensavo di entrare in una squadra a quell’età. Ma quando sono arrivata lì, giocando 11 coontro 11, era tutto completamente diverso

Elizabeta Ejupi ha vinto una medaglia di bronzo ai Giochi della Gioventù di Londra nel periodo in cui stava passando alla prima squadra del Charlton. Da allora ha giocato nel Nottingham Forest, nel Notts County e nell’Aston Villa.

Non ho mai giocato per i soldi, l’ho fatto solo perché era quello che amavo fare“, ha aggiunto. Ejupi ha scelto di firmare per il London City Lionesses nel 2019 ed è stata attratta dalla squadra perchè aveva una squadra femminile: “È un club davvero ambizioso” ha affermato, concludendo che “Quando ho sentito che era una realtà a sé stante, quando ho conosciuto il progetto, e visto le donne che ci lavoravano, sono rimasta colpita“.

Fuori dai campi di calcio Ejupi collabora con il progetto sociale XLP rivolto ai giovani in condizioni di fragilità. La sua missione è quella di ispirare le ragazze e di essere in qualche modo utile alla comunità, qualcosa che, ha affermato, le sta molto a cuore

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