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Espargaro e Aprilia puntano al podio dopo Portimao

Con il sesto posto di Portimao, Aleix Espargaro ha raggiunto un traguardo importante nella storia dell’Aprilia. È secondo miglior piazzamento mai raggiunto dalla casa veneta in MotoGP, dopo l’altro sesto posto di Andrea Iannone a Phillip Island nel 2019. Un traguardo storico, che rende l’idea di quanto sia cresciuta la RS-GP. Ma non basta. Al termine della gara di Portimao, Aleix non ha nascosto la frustrazione per una domenica che, secondo lui, poteva andare meglio. Perché il loro obiettivo è chiaro: da Jerez in poi, si punterà al podio!


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Espargaro e Aprilia, com’è andata a Portimao?

Come ha raccontato lo stesso Espargaro, il warmup prometteva molto bene per lui e per l’Aprilia. Con un passo sull’1’39”, ottenuto con gomme usate, il catalano pregustava uno dei tre gradini più ambiti da un pilota. Ma le cose in gara sono andate diversamente. Con una temperatura dell’asfalto superiore ai 40 gradi, la più alta di tutto il weekend, la ruota posteriore ha cominciato a scivolare, facendo perdere tempo al talento di Granollers. Ciò ha influito negativamente sul passo gara, con il numero 41 che faceva fatica a reggere il ritmo indiavolato dei primi. Le cose sono migliorate nel finale, con una gomma posteriore usurata che, paradossalmente, ha dato maggiore equilibrio alla RS-GP. Negli ultimi giri ha avvicinato Brad Binder, quinto con la sua KTM, ma Espargaro ha ammesso che il sudafricano andava troppo forte, e che aveva difficoltà a seguirlo. Alla bandiera a scacchi, Aleix ha concluso sesto, a otto secondi e mezzo. Il distacco è assai maggiore rispetto al Qatar, ma molto inferiore rispetto a quanto subito qui lo scorso anno. Guardando il bicchiere mezzo pieno, l’Aprilia si è avvicinata alle moto top. Ma manca ancora qualcosa per essere lì a giocarsela.

Orgoglio e frustrazione

Alle interviste di Crash.net, Espargaro è un misto di emozioni. “Sinceramente, dopo il warm-up ero abbastanza certo di poter lottare“, ha detto il 32enne, “ma non avevo grip perché la temperatura dell’asfalto era 20 gradi più alta che nel warm-up e in qualifica, e pattinavo molto. Comunque, sono contento della performance generale. Siamo molto veloci, e portare l’Aprilia tra i primi 6 è una cosa importante, ma penso che a Jerez possiamo essere anche più vicini. Quindi penso che, passo dopo passo, quest’anno finiremo sul podio, al 100%. Non dovremo aspettare la prossima stagione. Sono orgoglioso di quanto stiamo facendo“.

Si va dunque in Andalusia, dove il duo veneto-catalano conta di fare ancora meglio. E magari con un osservato speciale come Andrea Dovizioso, che il 12 maggio proverà ancora la RS-GP, e magari si convincerà a sposare la causa di una moto che, a detta di tutti, è cresciuta esponenzialmente. Dalle parti di Noale, ci sperano proprio…