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F1 Alpine: E20 Team in rosa per l’Arabia Saudita

Diversità e Inclusione, nuova iniziativa sviluppata da Alpine per promuovere questi due temi tanto cari alle donne e in particolare alle donne arabe che vivono dal 2018 la possibilità di guidare con una patente normale. Un evento da ricordare, le due ragazze sono diventate “le prime donne in assoluto a guidare un’auto di F1 in Arabia Saudita”.  Alpine organizza a Riyadh la capitale dell’Arabia Saudita un giro che fa la storia: nel 2022 due splendide donne siederanno al volante di una F1 all’alba del gran premio. E’ un evento straordinario, visto che alle ragazze, ma loro direbbero “signore”, saudite è stato concesso di prendere la patente per auto da strada solo nel 2018. Grazie al supporto dell’autorità per il turismo del Regno nell’organizzare e accompagnare l’evento, l’appuntamento del Mondiale F1 2022 si tinge di rosa. La ragazza saudita Aseel al Hamad e la britannica Abbi Pulling hanno girato su una Lotus E20 con motore v8, utilizzata nel 2012 dalla scuderia francese.

In punta di piedi, verso il futuro

Con viso soddisfatto le donne pilota dicono: “Abbiamo oltrepassato i confini“. Il team Alpine riceve i complimenti del nuovo rappresentante saudita nella Federazione Internazionale, Mohammed Ben Sulayemche, che con grande cordialità spiega: “Fantastica iniziativa dell’Alpine per promuovere la presenza delle donne nel motor-sport. Felice di vedere Aseel Al-Hamad e Abbi Pulling su una vettura di F1”.   Pensate che quattro mesi fa per la prima gara della F1 a Jeddah, era stato annunciato un giro in pista dell’ambasciatrice del GP, la signorina Reema Juffali, 29 anni, su una Williams storica, la FW07 1979 di Alan Jones. Ma alla fine la pilota promessa, nata a Jeddah, ricca e altolocata, cresciuta tra i lussi di Boston, New York e Londra, non ha fatto neanche un’apparizione, altro che giro in pista!

Aseel Al Hamad

Designer d’interni e ingegnere, appassionata di motor-sport, è la prima donna del suo paese a possedere una Ferrari.  Un giro lo aveva già fatto nel 2018, sempre sulla Lotus E20 ma al Paul Ricard, per festeggiare la libertà al volante per le donne del suo paese. E’ stata inoltre la prima saudita a entrare nella Federazione Internazionale, rappresenta infatti il proprio paese nella FIA, “Women in Motorsport Commission” ed è il primo membro donna del consiglio della federazione saudita di sport motoristici. “E’ stato bellissimo guidare di nuovo con l’Alpine e ancora più speciale farlo nel mio paese, l’Arabia Saudita, e nella mia città natale, Riyadh. Spero che questo ispiri più generazioni ad innamorarsi della F1 e che più donne considerino il motor-sport come una carriera futura. Sono stata felice di conoscere Abbi, una ragazza adorabile con molte ambizioni e una straordinaria passione per le corse.  Dimostra che potendo guidare molto, le ragazze possono diventare piloti professionisti”.

Abbi Pulling

La signorina inglese, 19 anni, fa parte della prestigiosa “Academy Alpine”, da cui sono usciti piloti professionisti che sono riusciti ad approdare in F1, come ad esempio “Guanyu Zhou” che pilota l’Alfa Romeo. Abbi gareggia dall’anno scorso nella “W Series”, anche questa tutta al femminile, dove tra le altre se la deve vedere con la nostra “Vicky Piria”. Abbi commenta: “Ho avuto la mia prima esperienza con una vettura di F1 la scorsa fine stagione”. Inizia a correre a soli 8 anni con il sogno nel cassetto di raggiungere la sua amatissima F1, quella che vedeva in TV. Oggi è felice di essere arrivata a sfiorare, almeno un po’, quel sogno. E per le nuove generazioni essere di inspirazione è molto appagante davvero, soprattutto per una donna in Arabia Saudita che può differenziarsi con questo sport e finire sulla copertina di un quotidiano. Abbi commenta: “È molto importante incoraggiare e supportare i giovani talenti femminili a realizzare le loro ambizioni”.

Una Lotus E20 per due donne

Domenica scorsa si sono messe al volante della E20, la monoposto schierata nella stagione 2012 con il noto marchio Lotus. L’iniziativa è di grande carattere simbolico, per comunicare al mondo che l’Arabia è un paese aperto, in grado di valorizzare i suoi gioielli più preziosi “le donne”. Per il governo pubblicizzare la crescente apertura è di fondamentale importanza come segno di modernismo e avvicinamento mentale agli altri stati, più aperti sulle politiche delle donne. Ricordiamo che solo dal 2018 è consentito alle donne di guidare, ma questo è comunque un forte segnale di passaggio per la comunità, ferma su alcuni principi “da sempre”. Una piccola curiosità è che L’Arabia ha già avuto la sua prima donna pilota: proprio “Reema Juffali”, la grande assente di Jeddah, che si è misurata in British F4 nel 2019, nel campionato Formula 4 UAE, che si corre negli Emirati Arabi Uniti, nel 2020 e nel 2021 è tornata nel Regno Unito gareggiando nel GB3 (British Formula 3 Championship).