Il GP d’Austria di F1 avrà degli ospiti d’eccezione, ossia i vertici della Honda. Il presidente Seiji Kuraishi, il CEO Toshihiro Mibe, il presidente HRC Koji Watanabe ed il direttore Yasuaki Asaki saranno al box della Red Bull ad assistere al weekend di gara. Honda figura come partner ufficiale del team di Milton Keynes, ma la loro presenza sta facendo parecchio rumore. Sono tante le voci che vorrebbero una casa giapponese pronta a rivedere i propri piani attuali per un maggiore coinvolgimento nella Formula 1.
I vertici Honda assisteranno al GP d’Austria: cambierà la politica per la F1?
Ufficialmente, i vertici della Honda saranno a Zeltweg come ospiti della Red Bull, incontrandosi con i capi della scuderia che in Austria gioca in casa. Nella giornata di venerdì, nello stesso impianto, la Formula 1 si riunirà per decidere sui motori 2026, sperando di definire le regole una volta per tutte. Secondo alcuni, Honda potrebbe partecipare alla discussione in vista di un ritorno ufficiale. Tuttavia, secondo The-Race, la presenza dei nipponici è solo per parlare con i partner austriaci su una questione di maggiore…attualità. Il contratto di partnership prevede che Honda assembli, sviluppi e ripari i motori che oggi si chiamano Red Bull Powertrains. Il simbolo di questa partnership è il marchio HRC, che da quest’anno indica l’intero reparto corse della casa, sia a due che a quattro ruote. Honda vorrebbe estendere la propria presenza a livello di branding senza però iscriversi ufficialmente come motorista. Un’ipotesi potrebbe essere quella di riproporre uno dei marchi del Gruppo (Acura? Honda e technology?) oppure di far cambiare nome alla power unit. Oltre a questo, c’è un retroscena assai interessante.
Il Powertain della discordia
Honda ha deciso di ritirarsi nel 2020, causa pandemia. Il 2021 è stato l’ultimo anno di attività, condito dal titolo mondiale vinto con Max Verstappen e la Red Bull. Questo ha convinto il circus che i giapponesi si siano pentiti di tale scelta, e che non vedano l’ora di tornare. Nel frattempo, Red Bull ha fondato la propria divisione motori, acquisendo ingegneri e tecnici da ogni dove. Parte del reparto R&D di Sakura si è unito al progetto, assieme a qualche ingegnere strappato alla Mercedes. Il progetto di costruire una power unit propria è stato sospeso lo scorso inverno, quando Honda ha accettato la proposta di Red Bull di continuare a produrre le power unit fino al 2025 compreso. Nella sede inglese il costruttore assembla e revisiona i V6, rinominati Red Bull. Al termine dell’accordo, il reparto Powertrains diventerà pienamente operativo, con la produzione dei nuovi 6 cilindri che potrebbero avere il marchio Porsche. Red Bull punta ad ottenere lo status di motorista esordiente, cosa che consentirebbe di avere concessioni sugli sviluppi e sulle prove al banco. Gli altri produttori però si oppongono, a causa dell’accordo in essere con la Honda. Il programma originale prevedeva che i nipponici avrebbero costruito i motori solo nel 2022, per poi cedere la proprietà intellettuale nel 2023. Ma poi le due parti hanno deciso di proseguire per altri due anni, ed RB ha rinunciato all’acquisizione dei progetti. Questo piccolo cavillo andrà a favore di Milton Keynes, ma siamo sicuri che la battaglia con i concorrenti Ferrari, Renault e soprattutto Mercedes andrà avanti, anche sottotraccia.
Honda fornirà PU a Red Bull anche nel 2022
Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione