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F1, Mercedes fa appello: il precedente del 2007

Entro 96 ore, a partire da…ieri sera, la Mercedes dovrà decidere se presentare appello alla F1. I fatti li conosciamo: la procedura pasticciata della Safety Car ad Abu Dhabi non l’hanno proprio digerita. Non si capisce bene a cosa punti Toto Wolff (se annullano i risultati del GP, il mondiale lo vince comunque Verstappen), ma se andrà avanti si ripeterà un copione già visto 14 anni fa. Per uno strano scherzo del destino, in quella occasione la Mercedes e Lewis Hamilton erano in qualche modo coinvolti.


Gp Abu Dhabi: respinto il (doppio) ricorso Mercedes


F1, appello Mercedes: cosa è successo nel 2007?

Nell’anno d’esordio, Hamilton stava per vincere il mondiale con la McLaren motorizzata dalla Stella. Ma all’ultimo GP, in Brasile, il Re Nero fece casino con il launch control, mandando in stallo la macchina. Il risultato finale fu che Lewis concluse il GP fuori dai punti, con Kimi Raikkonen che si portò a casa gara e titolo. Ma in sede di verifiche tecniche, i commissari scoprirono che le Williams di Nico Rosberg e Kazuki Nakajima, e le BMW Sauber di Nick Heidfeld e Robert Kubica, avevano la benzina troppo fredda. Il regolamento dice che il carburante deve essere a temperatura ambiente, con una tolleranza di dieci gradi. La FIA aveva riscontrato una differenza di circa un grado sulle benzine, cosa che fece scattare l’indagine. Ma siccome non era possibile determinare con certezza la temperatura esterna (il servizio meteo della FIA indicava 37 gradi, Meteo France 36) i commissari decisero di lasciare tutto com’era. La McLaren non accettò il verdetto, presentando ricorso al Tribunale di Appello. L’obiettivo era quello di ottenere la squalifica delle quattro vetture, in modo da far salire Hamilton quel tanto che bastava per consegnargli il mondiale.

Come andò a finire?

L’udienza si svolse a dicembre inoltrato, oltre due settimane dopo la conclusione del campionato. E l’esito fu di quello che in molti si aspettavano: un nulla di fatto. La McLaren aveva depositato le carte oltre i limiti previsti, per cui il tema non fu nemmeno discusso. A quel punto, Hamilton, McLaren e Mercedes dovettero accettare il verdetto della pista, che li vedeva perdenti. Si rifecero un anno dopo, quando al termine di un GP del Brasile rocambolesco Hamilton batté Felipe Massa vincendo il primo dei suoi sette mondiali. Il tutto per la fortunata coincidenza di Timo Glock, che cedette involontariamente il posto all’inglese a poche curve dal traguardo. Questa, però, è un’altra storia.