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Fallimento Juve: le colpe e da chi ripartire

Il fallimento Juve pone la società di fronte ad una realtà dura. Ora c’è veramente la necessità di tagliare col passato e ripartire.

Quali sono le cause del fallimento Juve?

Quello che si è verificato ieri sera è un insuccesso firmato dirigenza. L’acquisto di Ronaldo aveva una sula logica corretta, perché doveva essere il tassello finale per la conquista della tanto agognata Champions League. Ma così non è stato e la realtà è cruda e ora è inevitabile cominciare a porsi delle domande scomode.
La società è responsabile? Decisamente sì. Paratici e Agnelli hanno portato Ronaldo a Torino, ma non sono mai stati in grado di costruire una squadra all’altezza. Forse complice anche l’ingaggio davvero elevato del portoghese, la dirigenza non ha mai investito come bisognerebbe fare. E a farne le spese è stato soprattutto il centrocampo, vero tallone d’Achille della Juve dell’era Cristiano. Quindi è corretto dire che il K.O contro il Porto è una sconfitta di un disegno dirigenziale giusto, ma impostato male già a priori.

Era effettivamente colpa degli allenatori?

No, gli allenatori qui hanno poche colpe e se hanno delle responsabilità sono poche. In due anni sono stati fatti dei processi al limite dell’assurdo a Massimiliano Allegri e a Maurizio Sarri. Il primo era stato esonerato perché accusato di “avere una Ferrari e di guidarla come una Panda”, il secondo invece perché incapace di dare una svolta a livello di gioco alla squadra oltre che alla questione spogliatoio. Tuttavia entrambi erano alle prese con una rosa che semplicemente non poteva proporre un determinato stile di gioco. Allegri l’aveva capito e l’unica soluzione era adottare un gioco attendista. Sarri ha provato a cambiare stile, ma senza successo. Ma a pagare sono stati gli allenatori, che di colpe ne avevano ben poche. E ora Pirlo sta pagando gli errori di valutazione della società, gli stessi che sono costati ai suoi due predecessori.

Fallimento Juve, da chi ripartire

La cocente eliminazione dalla Uefa Champions League costringerà la Juventus a rivedere le proprie ambizioni e ad attuare un profondo rinnovamento. E a farne le spese sarà proprio Ronaldo. Le casse della Juventus sono in sofferenza e in tempo di Covid un ingaggio da 31 milioni all’anno si fa sentire pesantemente. Lui è il primo indiziato per un addio. Ma la lista è comunque lunga: i vari Sandro, Ramsey, Rabiot e Bernadeschi finiranno tutti nella lista dei cedibili. Gente che per un motivo o per l’altro ha dato quello che poteva dare oppure non è mai riuscita ad imporsi. Chiellini, secondo la Gazzetta dello Sport, lascerà a fine stagione.
La Juventus dovrà ripartire dai due giocatori che si sono presentati ai microfoni nel post gara di martedì sera. Parliamo di Chiesa e De Ligt. Sono loro i giovani a cui la Vecchia Signora si dovrà aggrappare per tornare grande.
Domanda provocatoria: la Juventus aveva davvero bisogno di Ronaldo?

Juve-Porto 3-2