Quella del Football Trafficking è una pratica nascosta, che si sta spargendo a macchia d’olio all’interno del mondo del calcio.
Cosa si intende con Football Trafficking?
Con questo termine intendiamo una nuova tratta di esseri umani che però affonda le sue radici nel mondo del pallone.
Cinici individui che si spacciano come talent scout o agenti FIFA che promettono a ragazzi minorenni di esaudire il loro sogno più grande: diventare un giocatore di calcio professionista.
Si tratta di un fenomeno già in circolazione da diverso tempo, ma che negli ultimi anni si è amplificato notevolmente. Un fenomeno silenzioso e difficilmente decifrabile, ma che purtroppo sta mietendo vittime su vittime.
Secondo una stima della rivista Geographical, sono circa 15,000 i ragazzini vittime di questa assurda pratica. Purtroppo la globalizzazione ha svolto un notevole lavoro sull’ampliamento di questa moderna “tratta di schiavi”.
Come funziona questo fenomeno?
Si tratta di un fenomeno che si sviluppa principalmente in territori come l’America Latina e l’Africa. Luoghi in cui fantomatici agenti FIFA o talent scout cercano di arricchirsi senza il minimo rispetto per la legalità. Come detto prima le vittime sono ragazzini poveri e con il sogno di diventare calciatore. Essi vengono avvicinati da questi infidi personaggi con la promessa di soldi e gloria. Qui comincia l’odissea o il viaggio della speranza di questi ragazzi, vittime di questa nuova forma di schiavismo. Lasciano la loro famiglia, versando grosse cifre a questi “fantasmi”. Esatto, proprio fantasmi: quando gli assistiti arrivano nella loro presunta nuova casa i fantomatici agenti spariscono. Con in mano il malloppo estorto a chi, in quell’occasione, ci ha davvero creduto.
Le testimonianze
Sono diverse le testimonianze riguardo a questa disgustosa pratica.
I più attenti al campionato argentino conosceranno Luis Miguel Rodríguez, trascinatore del Colon in finale di Coppa Sudamericana 2019. A soli 16 anni lui è stato vittima del Football Trafficking, poiché con fu abbandonato in Romania assieme ad altri quattro argentini. Il tutto senza contratti e senza soldi e per tornare in patria dovettero accontentarsi di una umiliante colletta collettiva. Nel 2015 la BBC rivelò al mondo lo scandalo del Champasak United, squadra di prima divisione del Laos. Il club aveva insabbiato una tratta dalla Liberia costringendo 23 ragazzini liberiani a firmare dei contratti pluriennali. Per poi costringerli a dormire all’interno dello stadio e con condizioni igieniche bestiali. E chiaramente senza alcun tipo di salario.
La FIFA sul Football Trafficking
Il Football Trafficking è diventato parte integrante del movimento calcistico e l’impressione è che la FIFA faccia fatica a capire la portata del fenomeno. La federazione interviene solo nell’ambito del “calcio organizzato”, lasciando il lavoro di smascheramento agli enti nazionali locali. Un’altra vittima del Football Trafficking, Ochirvaani Batbold, ha rilasciato una dichiarazione in una sua intervista a riguardo.
“Devo essere sincero: non sono a conoscenza delle politiche attuate dalla Fifa a riguardo. Però se il fenomeno è parte integrante del nostro sport, c’è sicuramente qualcosa che non va. Credo sia necessario informarsi per rendere l’opinione pubblica mondiale più responsabile, più consapevole della portata del problema“.
Un problema serio che va affrontato subito. Prima che esso getti un’altra macchia indelebile all’interno del mondo del pallone.