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Formula 1: il conclave dei costruttori per i motori 2025

Mentre sul campo si consumava la guerra tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, nelle stanze dei bottoni le case che forniscono i motori alla Formula 1 si sono riunite con la FIA per decidere le regole 2025. In questa riunione, la seconda dopo quella dell’Austria, i CEO delle varie aziende hanno finalizzato l’accordo comune per la rivoluzione propulsiva che la massima formula applicherà nell’immediato futuro. Al conclave, tenuto quasi in segreto, hanno partecipato i CEO di Daimler (per Mercedes), Renault (per Alpine) e Porsche, più il presidente della Ferrari John Elkann.

Formula 1: cosa hanno deciso i costruttori sui motori 2025?

Se in Austria la FIA ha illustrato le regole di base, a Monza la Federazione internazionale ha sciolto i nodi che dividevano i costruttori. Le case hanno chiesto unità sì tecnologicamente avanzate, ma con costi contenuti, o perlomeno, controllati. L’accordo finale riguarda l’applicazione di un budget cap, stimato in circa due milioni. La sua attuazione incontrerà alcune difficoltà, legate anche al luogo in cui le unità vengono costruite. Ad esempio, Mercedes ha il suo reparto motori a Brixworth, in Inghilterra, che ha una legislazione sul lavoro diversa da quella di Renault (che assembla i motori a Viry-Chatillon, in Francia) e Ferrari (che produce tutto a Maranello). Paesi diversi vuol dire stipendi diversi, e questo influisce sul budget cap.

Il regolamento tecnico

Un argomento collegato al fronte economico è quello tecnico. Come saranno le power unit 2025? Esse dovranno fare rumore, costare e consumare poco e mostrare un elevato grado di elettrificazione. Un primo accordo è quello di eliminare la MGU-H, ossia il recupero di energia collegato al turbo. Oggetto avveniristico ma troppo costoso. Il secondo è mantenere l’architettura del sei cilindri, dopo che Porsche (in rappresentanza di Volkswagen) aveva proposto di passare al quattro cilindri. Il motore termico dovrà costare poco, e probabilmente si adotteranno componenti standard. Metà dei 1000 CV di potenza previsti dovranno provenire dal motore elettrico, in modo che le case ci facciano pubblicità. L’unità a pistoni dovrà essere alimentata con carburanti sintetici e rinnovabili. Al termine del conclave monzese, i costruttori hanno trovato un accordo comune su queste linee guida. Ora la palla passa alla FIA, che dovrà trasformare queste idee in regolamento. A dicembre, la Federazione ratificherà l’impianto normativo durante il Consiglio mondiale. Nello stesso arco di tempo, la Volkswagen dovrebbe decidere se esordire in meno nella categoria. La casa di Wolfsburg ha mandato in avanscoperta il CEO di Porsche Oliver Blume, mostrando un chiarissimo interesse per la massima formula.


Porsche interessata all’ingresso in F1 nel 2025?


Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione