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HomeCiclismoFroome in fuga dalla Ineos: tentazione Tour de France con Team Israel

Froome in fuga dalla Ineos: tentazione Tour de France con Team Israel

I rapporti tra Chris Froome e il Team Ineos sarebbero ormai ai minimi termini. Il campione britannico ormai ha deciso di cambiare squadra, ma addirittura potrebbe farlo prima del previsto, presentandosi il 29 agosto al Tour de France con una casacca del tutto diversa. L’obiettivo dichiarato del ciclista 35enne è quello di dare l’assalto alla maglia gialla per conquistare la quinta Grande Boucle in carriera, affiancando così nell’albo d’oro leggende del calibro di Indurain, Hinault, Anquetil e Merckx.

L’ennesimo trionfo al Tour sarebbe motivo d’orgoglio per Froome perché arriverebbe ad un anno di distanza dall’incidente che, durante l’allenamento della cronometro per il Giro del Delfinato, ne aveva messo addirittura a rischio il prosieguo della carriera. Per il momento le sue condizioni sono ancora un grande punto interrogativo, visto che – per la sospensione della stagione in seguito all’emergenza coronavirus – non è stato possibile valutarle in gare ufficiali. Nel frattempo, è innegabile che ci siano alcune frizioni con il Team Ineos che si sarebbero ulteriormente ampliate e potrebbero portare ad un divorzio anticipato.

Froome vuole vincere il suo quinto Tour de France.

La squadra britannica, non essendo certa del pieno recupero di Chris Froome, ha deciso di inserire altri due uomini di punta nel team che schiererà in occasione del Tour de France. Oltre al Keniano Bianco, infatti, ci saranno Egan Bernal (che si è aggiudicato la corsa a tappe lo scorso anno) e Geraint Thomas (vincitore dell’edizione del 2018). Questa situazione non sarebbe affatto piaciuta al fuoriclasse britannico che avrebbe avvertito scarsa fiducia sulle sue potenzialità da parte del direttore generale Dave Brailsford e dei suoi collaboratori. E così un addio repentino, ad agosto, con passaggio alla Israel, non sarebbe soltanto un’ipotesi remota.

Chris Froome: ipotesi Tour de France 2020 con il Team Israel

Israel Start-Up Nation è una compagine che punta in alto, potendo contare sulle copiose risorse economiche dell’imprenditore canadese Sylvan Adams. Quest’ultimo, consapevole dei problemi tra Froome e il Team Ineos, avrebbe contattato il corridore 35enne per fargli una proposta ricca e anche allettante sotto l’aspetto sportivo e professionale. Il magnate del Quebec avrebbe offerto un contratto triennale al vincitore del Giro d’Italia 2018 affinché possa lasciare fin da subito la compagine inglese per approdare al suo team che proprio da quest’anno è stato promosso nel World Tour.

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Froome starebbe valutando attentamente la proposta e sarebbe propenso ad accettarla per presentarsi al Tour de France come unico capitano di una formazione giovane ma allo stesso ambiziosa come la Israel. La squadra di Adams avrebbe tutto l’interesse ad ingaggiarlo fin da subito non solo perché metterebbe a segno un vero e proprio colpo di ciclomercato, acquistando uno dei ciclisti più forti e vincenti degli ultimi anni, ma anche perché attirerebbe su di sé un grande interesse mediatico e probabilmente pure diversi sponsor. Inoltre, sembra che il magnate canadese abbia messo nel mirino un altro fuoriclasse, il campione olimpico Greg Van Avermaet che lascerà la CCC in crisi finanziaria e potrebbe diventare il punto di riferimento della Israel per le grandi classiche.

Froome: nervi tesi con il Team Ineos.

Il Team Ineos non si opporrebbe ad un’uscita anticipata di Chris Froome, visto che ormai i rapporti tra le parti non sono più idilliaci, e anche perché andrebbe a risparmiare sull’ingaggio piuttosto corposo di un ciclista che comunque ha 35 anni. L’indiscrezione sul probabile passaggio del Keniota Bianco al Team Israel nel giro di poche settimane avrebbe trovato ulteriore conferma dalle ultime mosse della Ineos in vista del Tour de France. Nella lista dei preconvocati per la Grande Boucle risultano dieci nomi, ma si sa che l’elenco ufficiale ne dovrà contenere al massimo otto. Dunque, la formazione britannica potrebbe essersi già cautelata in caso della cessione di Froome prima dell’inizio della corsa francese.