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Gaetano Scirea: intramontabile signorilità

In Italia, il libero di fama internazionale che ha gettato via la scopa con la quale si spazzava l’area, che ha abbandonato le caverne per mettersi a giocare, è stato Gaetano Scirea. Uomo del gioco tranquillo, Scirea ha aperto nuovi orizzonti a un ruolo che era nato per essere essenzialmente difensivo” (Jorge Valdano).

Gaetano Scirea: la storia

La Serenissima, l’Atalanta e l’esordio in serie A

Nato a Cernusco sul Naviglio il 25 maggio 1953, Gaetano Scirea muove i primi passi nel calcio professionistico nel 1963. La sua carriera inizia con la Serenissima, un gruppo sportivo con il quale giocherà fino al 1967 nel ruolo di attaccante.

Grazie a Giovanni Grimella riesce ad entrare nelle giovanili dell’Atalanta. In primavera, Ilario Castagner impiegava un giovane Scirea non come attaccante ma come libero affiancato dall’attuale presidente dei bergamaschi Antonio Percassi.

L’esordio nella massima serie arriva il 24 settembre 1972. Esordisce durante Atalanta-Cagliari per sostituire l’infortunato Savoia. Nonostante abbia giocato come libero, durante il corso della stagione Scirea viene impiegato spesso come mezzala fornendo ottime prestazioni.

Una figurina di Gaetano Scirea con la maglia dell’Atalanta (1972)

Il ragazzo mostrava doti interessanti. Aveva la qualità ed i mezzi per creare gioco e rendersi pericoloso anche in avanti. Efficace allo stesso modo in fase difensiva, recuperava palla ed usciva palla al piede con una grazia ed una tecnica che nessun difensore aveva mai mostrato.

Con l’Atalanta gioca anche un campionato di serie B. Sempre titolare e fondamentale per gli equilibri dei bergamaschi. Nonostante giocasse in una serie minore, l’intero calcio italiano era conscio di assistere alla nascita e alla maturazione di una delle leggende di questo sport.

La Juventus e la vittoria del Mondiale 82

Passa alla Juventus nella sessione di mercato estiva del 1974. La società bianconera acquista Gaetano Scirea per 700 mila lire per sostituire Sandro Salvadore ormai prossimo al ritiro.

Alla sua prima stagione con la maglia della Juventus, gioca 28 partite su 30 diventando il fulcro del gioco bianconero e uomo in più in difesa. Viene impiegato come libero non rinunciando però alla sua tecnica che permetteva a Scirea di avventurarsi palla al piede verso la metà campo avversaria. La stagione si conclude con la vittoria del campionato dei bianconeri.

Nella stagione successiva, fu uno dei protagonisti assoluti della Juventus capace di vincere campionato e Coppa UEFA battendo l’Athletic Bilbao in finale. Quella fu la prima coppa europea vinta nella storia del club bianconero.

Nel 1982 vince un altro campionato con la Juventus, il ventesimo per i bianconeri che permette al club di Torino di cucire sul petto la seconda stella. Il 1982 però è l’anno del trionfo italiano ai mondiali di calcio in Spagna.

Gaetano Scirea, Zoff e Cabrini compagni di squadra nella Juventus ed in nazionale. Autori di prestazioni indimenticabili contro l’Argentina di Maradona, il Brasile di Falcao e per concludere contro la Germania in finale a Madrid. Una difesa impenetrabile che ha avuto un ruolo fondamentale nella conquista del terzo mondiale per la nazionale italiana.

La vittoria della Coppa del Mondo consacrò Scirea come uno dei migliori liberi nella storia del calcio. Mettendolo in tal modo sullo stesso livello del kaiser Beckenbauer, punto di riferimento per ogni libero di quel calcio ormai scomparso.

Evidente la commozione dopo la finale. Fonti vicine raccontano di un ragazzo cresciuto in una dimensione basata sul lavoro e sul sacrificio, guardare quella coppa e non poter trattenere le lacrime. “Ti rendi conto che ora devo tornare dalle mie parti e dire che sono un campione del mondo!” questa frase rivolta all’amico fraterno Zoff simboleggia l’umiltà e la timidezza di una ragazzo comune ritrovatosi a scrivere la storia di un paese.

Gaetano Scirea: capitano bianconero

Simbolo di signorilità e correttezza, Gaetano Scirea concluse la carriera senza mai ricevere un’espulsione. Quando un suo compagno assumeva atteggiamenti poco consoni alla sportività, lui irrompeva dicendo “Le vostre mogli, i vostri figli vi stanno guardando da casa”. Dare il buon esempio, sempre e comunque. La correttezza per Scirea doveva essere sempre alla base di ogni cosa. Emblema del calciatore esemplare, dell’uomo che sa di essere fortunato nell’essere diventato un calciatore e che ogni suo comportamento deve essere un esempio per chi si affaccia al mondo del calcio.

Gaetano Scirea (1986)

La sua intera vita calcistica è stata dedicata alla Juventus. Onorare i colori bianconeri, come confermato dallo stesso Scirea, è un onore riservato a pochi. Dal 1974 al 1988 uomo simbolo e dal 1985 capitano della “vecchia signora”. Fu lui ad alzare la Champions League nel 1985 ai danni del Liverpool. Capitano dentro e fuori del campo, pronto ad aiutare tutti.

Goleador anche in alcune occasioni. Storica la sua doppietta contro il Torino nel 1982 rimontando un parziale di 0-2 a fine primo tempo in 3-2 finale. Difendeva egregiamente, impostava perfettamente come solo lui sapeva fare. Eleganza ed intelligenza a servizio della squadra.

Scenderà in campo con la maglia bianconera per 552 volte. Con la Juventus vinse tutte le coppe europee diventando insieme a Cabrini l’unico in grado di farlo.

La sua carriera da calciatore si conclude nel 1988. Nel suo palmares troviamo sette campionati, un mondiale, una coppa UEFA, una Supercoppa UEFA una Champions League. Dopo il ritiro divenne il secondo di Zoff alla guida della Juventus affiancando suo “fratello” fino a quel maledetto giorno del 3 settembre 1989. Gaetano Scirea ci ha lasciato troppo presto, portato via dalla crudeltà del fato.

In ricordo di Scirea

Per onorare il ricordo di questa leggenda, nel 2011 la Lega Seria A ha inserito Gaetano Scirea nella Hall of Fame del calcio italiano. Tante le competizioni in suo onore. Ogni anno va in scena la Coppa Scirea, evento dedicato agli allievi delle scuole calcio.

Creato anche il premio Scirea che rende onore al giocatore che durante la stagione si è saputo distinguere per la sua correttezza in campo.

Anche la città di Torino, che ha adottato calcisticamente Scirea, ha voluto dedicare a lui una via nel quartiere di Mirafori Sud. Inoltre in collaborazione con la Juventus, il viale che conduce i tifosi verso lo stadio è stato ribattezzato in Corso Gaetano Scirea.

Gesti per rendere onore ad un grande calciatore ma sopratutto ad un grande, grandissimo uomo.