Mentre la Nazionale si prepara a scendere in campo contro l’Estonia per le qualificazioni mondiali, il commissario tecnico Gennaro Gattuso annuncia un approccio aggressivo e una disposizione tattica votata all’attacco. Con l’obiettivo di evitare i playoff, la squadra azzurra cercherà la vittoria con un assetto offensivo che punta a mettere pressione fin da subito.
Il momento: “ultima chiamata”
L’Italia arranca nelle qualificazioni e ogni partita da qui in avanti assume una valenza cruciale. Di fronte all’Estonia a Tallinn, Gattuso non nasconde che servirà coraggio: “Non scherziamo col fuoco”, ha detto, ribadendo che servirà una prestazione intensa, umile e senza errori di concentrazione. Il risultato è imprescindibile per restare in corsa verso la fase finale.
Il modulo offensivo: la carta tattica
Per questa partita, Gattuso sembra orientato a riconfermare il 4-1-3-2 (o una variante vicina) con doppio centravanti, una delle sue idee più recenti e già sperimentata nelle uscite precedenti.
L’obiettivo è dare più peso all’attacco, sfruttare la profondità e coinvolgere le fasce laterali nel gioco offensivo. Col supporto di un centrocampo che dovrà garantire fluidità, inserimenti e ampiezza, la Nazionale cercherà di prevalere con un pressing alto e una spinta costante.
Il tecnico dovrà però fare i conti con assenze – ad esempio quella di Politano, indisponibile – e con la necessità di bilanciare la voglia di spingere con la copertura difensiva, per non restare esposti alle ripartenze avversarie.
I protagonisti e le scelte chiave
- I due attaccanti titolari sono attesi come pedine fondamentali, destinati a essere i terminali offensivi del sistema.
- Il centrocampo dovrà muoversi bene in ampiezza e accorciare quando serve: gli uomini scelti per quel reparto verranno valutati con grande attenzione.
- La difesa, pur sotto pressione dal punto di vista numerico, avrà il compito di restare solida e compatta, senza concedere spazi facili.
Le incognite e il rischio tattico
Adottare un modulo offensivo comporta inevitabilmente dei punti deboli: gli spazi lasciati alle spalle, le transizioni rapide dell’Estonia, la stanchezza fisica.
Se l’Italia dovesse soffrire troppo dietro, la scelta aggressiva rischierebbe di ritorcersi contro, soprattutto in caso di errori individuali o distrazioni collettive.
Serve equilibrio: attaccare con convinzione, ma non dimenticare che la qualificazione si gioca anche sulla nuova solidità difensiva.
Al di là della tattica: mentalità e pressione
Non è solo una partita di schieramenti: è una prova di carattere. Gattuso ha chiesto voglia, precisione e disciplina. I giocatori dovranno essere pronti a gestire la pressione, a non concedere via libera agli avversari e a interpretare il piano in modo corale.
La posta in palio è alta: vincere contro l’Estonia è quasi un obbligo per continuare a sperare nella qualificazione diretta.

