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GMR Grand Prix: Grosjean vittoria sfiorata

Poteva essere il gran giorno di Romain Grosjean, e in un certo lo è stato. Il francese ex F1 ha fatto sua la pole al GMR Grand Prix, ed ha dominato la scena in quella che è stata solo la sua terza gara in IndyCar. E invece, è arrivato Rinus VeeKay a rovinare la festa di Romain, strappandogli la prima vittoria. Ma è comunque una giornata positiva per l’ex di F1, il quale ha dimostrato di essere un top driver nella serie americana. Ed è una giornata positiva anche per VeeKay, 20enne olandese che è andato in Victory Lane per la prima volta. E ci ha portato un team piccolo come l’Ed Carpenter Racing, battendo le “grandi firme” di Penske e Ganassi. Che si sono dovute accontentare della terza piazza del sempre concreto Alex Palou. Josef Newgarden, Graham Rahal, Simon Pagenaud, Alexander Rossi, Scott McLaughlin, Scott Dixon e Marcus Ericsson hanno chiuso in top ten. Ventunesimo Juan Pablo Montoya, al rientro nella serie.


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GMR Grand Prix: qual è stata la svolta della gara?

Partito dalla Pole, Grosjean ha dominato la prima metà della gara. A dispetto della caution iniziale, innescata da un contatto tra Pagenaud e Conor Daly che ha coinvolto anche Rahal, il resto della gara non ha visto neutralizzazioni. La chiave di volta sono stale le gomme, con le morbide molto più prestazionali delle dure. Romain è partito con il compound più soffice, sperando di allungare il più possibile, ma dopo la prima tornata di pit stop ha messo le dure, andando in crisi. VeeKay ha fatto il contrario: partito con le dure, alla sosta ha montato le morbide, azzerando il distacco da Grosjean. L’olandese ha superato l’ex Haas al giro 44, costruendo un vantaggio di oltre 8 secondi. Nemmeno il ritorno alle soft per l’ultimo stint è stato sufficiente per Romain: Rinus in questa domenica era inattaccabile. Ma c’è da sorridere, in una giornata uggiosa in cui i piccoli hanno bastonato i grandi.

Chi scende e chi sale

Il GMR Grand Prix è stato avventuroso per molti piloti, tranne per Palou. Lo spagnolo di casa Ganassi è sempre stato in top five, ed ha concluso terzo una gara di sostanza. Dixon invece ha da rimuginare su una tattica sbagliata. Partito con le gomme dure, il sei volte iridato ha approfittato della caution per passare alle soft, sperando di sfruttare il maggior grip nel finale. Purtroppo per lui, i primi hanno montato la stessa mescola nei giri finali, mandando a ramengo il suo piano. Gara al contrario per Rahal, finito invischiato nel contatto della prima curva. Ripartito ultimissimo, il team lo ha richiamato ai box per una sosta molto anticipata e lo ha messo in modalità di fuel saving. Una strategia messa in discussione dallo stesso Rahal, ma che alla fine ha pagato. Jack Harvey è stato in zona podio per tutto il tempo, ma una gomma mal fissata prima ed una foratura poi lo hanno relegato a fondo gruppo. L’inglese ha fatto compagnia a Juan Pablo Montoya, decisamente fuori forma, ed a Jimmie Johnson, che ha faticato anche qui. Va comunque detto che il sette volte iridato NASCAR ha mostrato progressi evidenti, con zero errori ed un passo gara finalmente all’altezza del gruppo.

Montoya è stato ostico da doppiare per i leader. Chiedetelo a Grosjean…

Classifica di gara