La MotoGP parla spesso e volentieri di gomme, che rappresentano spesso la proverbiale “pietra dello scandalo”. Il GP d’Aragon, con il suo asfalto abrasivo ed i suoi saliscendi, è un rompicapo per la Michelin, che qui è andata spesso in difficoltà con l’usura e la costanza delle prestazioni. Ma dopo un ottimo 2020, facilitato anche dal fatto di aver corso due volte, il produttore di Clermont-Ferrand sente di avere fatto le scelte giuste, che permetteranno ai piloti di affrontare al meglio il Gran Premio di questo weekend. Vi descriviamo brevemente le soluzioni che saranno disponibili ai team.
MotoGP: le insidie del Motorland Aragon
Quali gomme porta la Michelin per il GP d’Aragon?
Per la tappa aragonese, la Michelin punta sulla continuità. Le soluzioni soft e medie sono identiche a quelle del 2020, le quali avevano dato riscontri positivi. Nello stesso periodo dell’anno, nella seconda gara denominata GP di Teruel Franco Morbidelli aveva abbattuto il record della pista (grazie al clima fresco), nel giorno della vittoria che lo lanciò verso la sfida mondiale. La novità è la dura, che per questa occasione sarà un po’ meno…dura per il posteriore. “Nel 2020 avevano utilizzato quasi tutti la soft, in pochi erano andati sulla media e nessuno invece aveva scelto la dura“, ha spiegato a Motorsport.com il responsabile di Michelin, Piero Taramasso. “Per questo abbiamo deciso di portarne una leggermente più morbida“. All’anteriore, la hard avrà stessa mescola dell’anno scorso ma una struttura più rigida, per dare più sostegno al pilota in staccata. Oltre al compound, la casa produttrice si è preoccupata delle differenziazioni. Per le posteriori la soft e la hard saranno asimmetriche, con una spalla sinistra leggermente più rigida. La media sarà invece simmetrica. Secondo Taramasso, in caso di fresco o comunque temperature non troppo elevate, la doppia media sarà la scelta che andrà per la maggiore. Qualcuno potrebbe azzardare la soft al posteriore, ma dovrà gestirla a causa dell’elevato grado di abrasività sull’asfalto. Non esclude l’impiego della dura al posteriore: il clima semidesertico del Motorland Aragon potrebbe far schizzare le temperature dell’asfalto ben oltre i 40 gradi. In quel caso, il compound più rigido potrebbe essere un’opzione più che sensata.
Le gomme della MotoGP, spiegate bene