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GP Messico: Ferrari delude ma stacca la McLaren

Mattia Binotto sperava in qualcosa di meglio di una quinta ed una sesta posizione (aveva parlato di podio!), ma alla fine è questo il bottino raccolto dalla Ferrari al GP del Messico. Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno concluso la corsa vicini tra loro, ma il distacco dal dominatore Max Verstappen è abissale: quasi un minuto e mezzo! L’aspetto positivo della vicenda è che le Rosse hanno battuto sonoramente la McLaren, viziata da errori di guida e penalità motore. Lando Norris ha chiuso decimo dopo essere partito dal fondo per il cambio di power unit, mentre Daniel Ricciardo tampona grossolanamente Valtteri Bottas, rompe l’ala anteriore e va fuori dai punti. Risultato: nel mondiale costruttori, Ferrari è davanti con 17,5 lunghezze di vantaggio.


Gp Messico-F1: Verstappen diventa un gladiatore


GP Messico: cosa funziona sulla Ferrari (e cosa no)?

La trasferta in terra messicana come va giudicata? Dipende dal punto di riferimento scelto. Se il paragone è con Mercedes e Red Bull, allora la Rossa è messa piuttosto male. Rispetto ad Austin, il distacco dalle prime della classe è aumentato, e di parecchio anche (in Texas la migliore delle SF21 si è beccata 51 secondi dal vincitore Verstappen), ma non è tutto da buttar via. Tralasciando per un attimo il discorso McLaren, dato che la loro sconfitta derivava da demeriti dei suoi uomini più che da carenze tecniche, registriamo che le monoposto del Cavallino hanno evidenziato una crescita motoristica. Il nuovo sistema ibrido, introdotto ad Istanbul in ottica 2022, ha effettivamente migliorato le performance. Dopo la Mercedes, la Ferrari aveva la velocità di punta più alta sull’infinito rettilineo dell’Autodromo Hermanos Rodriguez. Questo lascia buone speranze, ma il resto della macchina riporta gli uomini in rosso con i piedi per terra. La SF21 è figlia della SF1000, dalla quale ha ereditato le croniche mancanze in materia aerodinamica. Il circuito di Città del Messico è ad alta quota, e quindi l’aria rarefatta aggrava questo problema. Pur girando con ali stracariche, Leclerc e Sainz hanno lamentato mancanza di grip. Nemmeno regolare l’altezza da terra a più non posso ha giovato. È un difetto strutturale della macchina, e ci dovranno convivere fino a fine anno. Comunque, è ancora possibile puntare al terzo posto del mondiale costruttori, obiettivo minimo per il 2022. La McLaren patisce l’affidabilità della Power Unit Mercedes, mentre la Ferrari sembra essere messa meglio da questo punto di vista. Per quest’anno, possiamo accontentarci.