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GP Misano gara Moto3: vittoria per McPhee, Arenas a terra

La gara della Moto3 del GP di San Marino a Misano Adriatico regala un grande colpo di scena. John McPhee ottiene all’ultimo giro la prima vittoria stagionale, battendo il duo giapponese di Ai Ogura e Tastuki Suzuki. Ma la vera notizia è la caduta di Albert Arenas, il leader del mondiale. Lo spagnolo del Team Aspar perde il controllo della sua KTM a due giri dalla fine, ponendo fine anticipata alla sua gara. Uno zero pesante, che riapre completamente il campionato. Ora Arenas vede il suo vantaggio su Ogura ridursi a 5 punti, mentre John è terzo a sole 12 lunghezze. Per Albert è tutto da rifare.

Quarta posizione per Jeremy Alcoba, che finisce la corsa davanti al compagno di squadra Gabriel Rodrigo. L’argentino passa la maggior parte dei giri in testa, e mostra un ritmo che sembra mettergli la vittoria in tasca. Purtroppo per lui, l’infernale bagarre dei giri finali non gioca a suo favore. Così come non gioca a favore di Jaume Masia, anche lui in lizza per la prima posizione, ma che paga una serie di errori all’ultimo giro. Lo spagnolo è settimo, dietro al primo degli italiani, Tony Arbolino.

Buona prestazione per Romano Fenati, che porta la Husqvarna del Max Racing Team all’ottavo posto. Completano la top ten altri due italiani, Dennis Foggia e Andrea Migno.

Non conclude invece la gara Celestino Vietti, rimasto vittima di un contatto al primo giro. Il vincitore dello scorso GP in Stiria viene toccato da Sergio Garcia, innescando una carambola che coinvolge anche Raul Fernandez. Gli altri italiani: Niccolò Antonelli 11esimo, Riccardo Rossi 13esimo, Stefano Nepa 14esimo, Davide Pizzoli 19esimo.


GP Misano, qualifiche Moto3: Ogura in pole position

Gp Misano, la cronaca della gara Moto3

Al via il polesitter Ogura scatta benissimo, ma subisce subito il sorpasso di Suzuki e Rodrigo. L’argentino ed il giappo riccionese cercano di stare davanti, approfittando di un passo gara che sembra il migliore.

Alla staccata del Tramonto, Garcia arriva lungo in frenata, colpendo Vietti e Fernandez. Sergio è l’unico che riparte, gli altri due si fermano. L’episodio verrà valutato dalla direzione gara dopo la bandiera a scacchi.

Arenas rimonta alla grande: partito 13esimo, alla fine del primo giro è sesto. Ottima rimonta anche per Foggia, partito 15esimo, e per Darryn Binder, che scattava 17esimo. Tutti e tre sono a ridosso della prima posizione.

Per la prima metà di gara, Rodrigo cerca di stare davanti il più possibile, resistendo agli attacchi di Suzuki, Arbolino e del duo Leopard. Ogura perde terreno, ed è autore di un’imbarcata che gli costa ulteriore tempo.

Al giro 8, Binder supera Arbolino per la seconda posizione, per poi conquistare la testa nell’arco dello stesso giro. Tony prova subito a replicare in curva 2, ma Darryn non lo vede e gli chiude la porta. Il pilota Snipers deve chiudere il gas per evitare il contatto, ma la cosa gli costa parecchie posizioni.

Arenas si mantiene tra la sesta e la nona posizione, controllando McPhee e Ogura. Lo scozzese è partito indietro, e si è preso il suo tempo per risalire la china.

A 13 tornate dalla conclusione avviene il contatto tra Ayumu Saski e Alonso Lopez. Anche quest’episodio è sotto la lente d’ingrandimento della direzione gara.

Binder cade al giro 12, a causa di un highside in curva 6. La sua KTM rimane sul cordolo esterno, toccando leggermente Foggia. Il romano riesce a rimanere in piedi, ma precipita 12esimo. Tutto da rifare.

Masia passa in testa al gruppo, con Rodrigo e Suzuki che fanno fatica a contenere la bagarre. Lo spagnolo è determinato più che mai a vincere la gara. Foggia prova a risalire, ma su di lui pende un warning per aver superato i limiti del tracciato.

A quattro giri dalla fine, McPhee affonda la staccata su Rodrigo e Masia, passandoli entrambi alla Misano 2. Sul rettilineo del traguardo si aprono tutti a ventaglio, per un finale di gara che si preannuncia folle.

Arenas perde l’anteriore della KTM in curva 3, ponendo fine anticipata alla sua corsa. E’ il colpo di scena che non ti aspetti: dopo una gestione accorta, lo spagnolo commette l’errore fatale. Il mondiale è riaperto.

L’ultimo giro è al cardiopalma. Masia tenta di riprendersi il comando, ma perde tempo. All’uscita di curva 6 è lento in accelerazione, e viene sfilato da McPhee, Suzuki, Rodrigo e Ogura. Per difendersi, ritarda le staccate finendo lungo in un paio di occasioni.

Ogura e Suzuki premono su McPhee, ma non trovano lo spazio per passare. la gara finisce in quest’ordine, rilanciando allo stesso tempo la lotta per il mondiale.

Classifica

Immagine in evidenza di Francesco Marcucci, per gentile concessione