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Gp Portogallo: la resa incondizionata di Valtteri Bottas

Inutile che ci giriamo attorno: Valtteri Bottas esce dal GP del Portogallo con le ossa rotte. Se lotti come un leone e perdi, è un conto, ma se non ci provi nemmeno a combattere, è un altro. Il finlandese appartiene alla seconda categoria, quella di coloro che si arrendono prima ancora di provarci. Nonostante la partenza dalla pole, Valtteri non riesce a convertirla in vittoria, e si lascia sfilare da Max Verstappen per il secondo posto. Una prestazione incolore, che lascia molti dubbi sulla tenuta psicologica del numero 77.

GP Portogallo: che gara ha fatto Bottas?

La partenza dalla pole, in teoria, dovrebbe darti un vantaggio. Ma per Valtteri Bottas le cose sono andate diversamente, al GP del Portogallo. Passi per il sorpasso di Hamilton, ma è la condotta nei confronti di Verstappen che lascia perplessi. Max in corsa non è infallibile, e la Red Bull non appare tanto superiore alla Mercedes, soprattutto quando montano le gomme Hard. Ma non è sufficiente per galvanizzare il finnico, che viene uccellato senza pietà da Super Max dopo il pit stop. Nemmeno gli incitamenti quasi imbarazzanti di Toto Wolff lo aiutano: il pilota appare spento nelle fasi finali, quasi si accontenti di essere il gregario del gregario. Negli ultimi giri accusa un calo di potenza (ma sarà vero?), quasi a voler giustificare la sua lentezza. Non è così che deve comportarsi un pilota della scuderia campione del mondo in carica.


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Può una gara decidere il suo futuro?

Il Portogallo non sarà la gara che lo condannerà a livello di mercato, ma certamente non fa bene alla sua morale. Non può pretendere di essere al livello di Hamilton (ma se lo facesse gli saremmo grati, perché darebbe più spettacolo), ma almeno che faccia il buon secondo, soprattutto per il mondiale costruttori. Dalle stesse parti c’è un certo George Russell che scalpita, al quale è stata perdonata la frittata di Imola (ammesso che l’avesse fatta lui e non Valtteri). Toto Wolff potrebbe decidere di puntare sull’inglese come spalla del sette volte iridato. O forse no, perché in fondo va bene così. Hamilton non vuole un compagno di team che gli dia fastidio, e Toto non vuole trovarsi nella stessa situazione del 2016 con Nico Rosberg. Queste congiunzioni astrali potrebbero salvare il posto al finlandese, che però dovrà svegliarsi. La riscossa in Spagna è un imperativo categorico. Puoi farcela, Valtteri!

Immagine in evidenza di Mercedes AMG Formula One Team, per gentile concessione dell’ufficio stampa