Il responsabile dello sviluppo del motore Honda, Yasuaki Asaki ha parlato in conferenza stampa del suo percorso in F1. Un cammino difficile quello dell’azienda giapponese che sembra poter finalmente puntare alla vittoria del titolo costruttori.
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Honda: Asaki crede nel titolo?
Honda era tornata in Formula Uno nel 2015 collaborando con la scuderia britannica della McLaren. Un binomio che in passato aveva portato fama e successi per la storica scuderia tra la fine degli anni 80 e gli inizi degli anni 90. Il secondo capitolo della partnership però non fu all’altezza del precedente. I risultati furono deludenti e la collaborazione cessò completamente nel 2017: “Ero preoccupato che se si fosse continuato così, la Honda sarebbe uscita dallo sport senza vincere una gara. Ero sul punto di ritirarmi“. Queste le parole di Asaki in conferenza in merito al biennio 2015-2017 con McLaren.
In seguito, nel 2018 la Red Bull annunciò la partnership con Honda abbandonando definitivamente il motore Renault: “Quando sono entrato nel team, abbiamo combattuto e vinto contro Porsche, BMW, Ferrari e Renault. Quel pensiero mi ha dato fiducia e sono stato in grado di superare qualsiasi battuta d’arresto. Siamo finalmente riusciti a vincere di nuovo. E’ stato bello vedere trionfare anche AlphaTauri“. Nella stagione 2020, le vetture dotate del motore Honda sono state le uniche in grado di battere le motorizzate Mercedes. Max Verstappen ha trionfato nel gran premio di Silverstone e di Abu Dhabi mentre l’Alpha Tauri ha ottenuto il primo posto nel gran premio di Monza con Pierre Gasly. Una grande rivincita per l’azienda giapponese che nel suo ultimo anno di sviluppo (2021) vuole concludere la sua esperienza con la vittoria del Mondiale Costruttori. Dalla stagione 2022 infatti, Honda Racing non avrà più ruolo attivo nel campionato di Formula Uno ma la Red Bull, grazie al congelamento dei motori, sarà motorizzata Honda fino alla stagione 2024.
Foto: Ufficio Stampa Red Bull Racing
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