Roger Penske è uno a cui non piace perdere, e sta vivendo male questa stagione IndyCar senza vittorie. Fortunatamente, ci pensa Josef Newgarden ad allietare l’animo del “Capitano”, rompendo il digiuno alla Honda Indy 200 di Mid Ohio. Il ragazzo del Tennessee comanda dal primo all’ultimo giro, conquistando un successo perentorio nel giorno dell’Indipendenza. Il team di Chip Ganassi dimostra invece di essere in forma smagliante, tanto da piazzare tre delle sue vetture in top five. Marcus Ericsson e Alex Palou chiudono il podio, con Scott Dixon a seguirli in quarta posizione. Questa classifica si traduce in una leadership allungata in campionato per lo spagnolo, grazie anche all’ottava posizione di Patricio O’Ward. Il messicano è preceduto da Alexander Rossi, Graham Rahal e da un Romain Grosjean veloce e combattivo come non si era mai visto finora. Santino Ferrucci e Takuma Sato chiudono la top ten.
REV Group Grand Prix: Newgarden beffato di nuovo
Honda Indy 200: cosa succede a Mid Ohio?
Newgarden si facilita la vita segnando la pole. Al due volte iridato basta azzeccare la partenza per portarsi in testa senza patemi. La lotta si accende per la terza posizione, con un Will Power scatenato che attacca Scott Dixon. I due montano gomme diverse: Dixon usa le “rosse”, le mescole più morbide, mentre Power è con le dure. Ciononostante, l’australiano attacca con veemenza il neozelandese al quarto giro, all’uscita di curva 4. Per riaccelerare più forte esagera, tocca Scott e si gira, rimanendo fermo in mezzo alla pista. Tutti riescono ad evitarlo, tranne Ed Jones. La gara per entrambi finisce così.
Per i primi 30 giri di corsa, il principale rivale di Newgarden è Colton Herta. il figlio d’arte segue il leader a debita distanza, ma per lui arrivano i guai in corsia box. Al 32esimo giro si ferma per il pit stop, ma il bocchettone del carburante non funziona. Oltre ad allungare la sosta, l’inconveniente costringe il povero Colton a rientrare un’altra volta, per terminare il rabbocco. Addio sogni di vittoria e anche addio podio. Il testimone di inseguitore passa a Marcus Ericsson, che sembra galvanizzato dopo la vittoria di Detroit. L’ex pilota Sauber rosicchia il vantaggio di Newgarden, approfittando dell’alto degrado delle gomme posteriori del rivale, e dei doppiaggi. Si avvicina nei giri finali, ma non abbastanza per tentare un attacco. Rinus VeeKay ritorna in pista dopo l’infortunio, ma non fa meglio della 16esima piazza. Jimmie Johnson chiude 22esimo un’altra gara difficile, con meno errori forse ma con un ritmo insoddisfacente. Due posizioni più avanti troviamo Ryan Norman, pilota statunitense che corre in questa gara con la terza vettura del Dale Coyne Racing, già usata da Cody Ware a Road America.